IL BLOG DI RISCOSSA CRISTIANA

IL PARTITO CHE VOTA IL SUICIDIO

di Alessandra Nucci

fonte: Avvenire


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>    Con il gesto di Mario Monicelli si è passati dal suicidio trattato con
pudore e riservatezza, in cui il rispetto e la compassione per la persona non
implicavano un'accettazione del tragico gesto, al suicidio sbandierato come
orgogliosa espressione di libertà.

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>    Che una simile trasformazione non sia casuale ce lo dice l'attività dei
radicali transnazionali italiani, che spingono le battaglie contro la vita, e
anche specificamente contro la Chiesa cattolica, non solo negli organismi
dell'Unione europea ma anche nelle sedi dell'ONU.

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>    Sul piano teorico il terreno per una simile trasformazione è stato
preparato dalla concezione di uomo che essi portano avanti: un uomo considerato
null'altro che un insieme di neuroni, una macchina che si ripara finché è
possibile, e quando non è più  possibile si butta via. Questa  visione, propria
delle "teorie della complessità", è stata adottata in specifico da determinati
partiti politici e purtroppo ha inondato di sé anche il mondo della scuola.

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>    A influire è stato anche il ribaltamento del concetto di "naturale", dove 
per "naturale" non si intende più il sentire rispetto al bene e al male,
iscritto nella natura di ogni donna e uomo, bensì quello che fa piacere e non
dà dolore. Si tratta di una visione che risale almeno a Rousseau, ma che oggi
grazie ai radicali viene forzato all'estremo, per cui pur di rifiutare il
dolore si è disposti a rifiutare la vita stessa.  Ovviamente ciò si configura
come un attacco frontale al cristianesimo, che nonostante si adoperi per
alleviare il dolore umano non rifiuta la croce ma le attribuisce un valore
redentivo.

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>    L'occasione è buona per indagare quanto si fa anche sul piano pratico,
nella società e nelle scuole, per "normalizzare" la morte, togliendole, insieme
alla paura, anche il senso e la solennità.

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>I riscontri di prima mano sono ovunque. Negli Stati Uniti le gite scolastiche
al cimitero sono diventate una cosa di routine. In Italia hanno preso piede i
questionari psicologicamente intrusivi.  Ricordo che una decina di anni fa, a
Bologna, dei ricercatori della Ausl fecero girare nelle scuole un questionario
per 14/15enni che comprendeva domande del tipo : "Hai mai tentato di
suicidarti? Se sì, come? a) tagliandoti i polsi? b) buttandoti dalla finestra?
c).. All'epoca i docenti delle scuole bolognesi reagirono con un netto rifiuto;
oggi le intrusioni nella sfera delle emozioni e della psicologia non fanno più
meraviglia, e per contrastarle sono sorti comitati di difesa dei diritti dei
bambini.

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>    La desensibilizzazione rispetto alla morte passa anche da altre esperienze
e sono dello stesso segno le iniziative di educazione sessuale attuate in età
sempre più precoce. Ma da quando l'autonomia scolastica ha rimediato alla
centralizzazione e alla chiusura esagerata con l'incentivare qualsiasi
"innovazione" venga dall'esterno, paradossalmente il genitore è meno informato,
e quindi meno in grado di esercitare i suoi compiti, nei confronti degli
"esperti" di cui pullula la scuola.

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