IL BLOG DI RISCOSSA CRISTIANA

E’ NATO UN NUOVO ORACOLO



di Paolo Deotto



Fino a qualche anno fa, in quei cenacoli intellettuali che sono le file di massaie alla cassa del Supermarket, una delle frasi ricorrenti era: “L’ha detto la televisione!”. Poi ci siamo evoluti e adesso alla televisione dobbiamo aggiungere “L’ha letto su Internet mio figlio, che tutte le sere è lì che maneggia col computer”.

Apparecchi elettronici, casse contenenti fili e circuiti, incomprensibili a chi non sia specializzato in elettronica e in informatica, sono senza dubbio affascinanti. E quindi, come tali, diventano molto più facilmente oggetti di divinizzazione popolare.

“L’ha detto la televisione!”. “Non solo – ribatte l’amica – c’era anche su Internet!”. Poi c’è la voce della cassiera: “Sacchetti, ne vuole?”. Ma intanto la Verità è fissata

La Verità (con tre V maiuscole, se fosse possibile) è fissata, eternata, indiscutibile. E chi si ponga la legittima domanda “ma non dovremmo magari verificare…” diviene uno sporcaccione, un complice del criminale. Eccetera eccetera.

Quello che si sa di Julian Paul Assange è che trattasi di un signore australiano che senza dubbio coi computer ci sa fare. ha alle spalle diverse imprese da “hacker” e questo, ci sia consentito, non è un gran biglietto da visita, perché vuol dire che è uno che sa mettere l’occhio al buco della serratura. Con quell’occhio si possono fare diverse cose, tra cui anche fregare soldi sui depositi bancari e postali.
Certo, avviene di rado, perché le Banche hanno Siti blindati, ma comunque ci teniamo a sottolineare che la patente di “hacker” non vuol dire assolutamente nulla dal punto di vista dell’onestà e della affidabilità di un individuo.

Ora questo signor Assange fa sapere al mondo che ha passato anni a intercettare documenti del Dipartimento di Stato americano, e inizia la diffusione degli stessi, promettendo di averne da parte ben di più di quanti ne ha finora pubblicati.
Nel frattempo, pensa bene anche di scomparire.

Ora, può benissimo darsi che il signor Assange sia un cherubino di onestà e che diffonda questi documenti per sviscerato amore della Verità. L’età e l’esperienza mi hanno reso un pochino scettico, soprattutto quando chi fa le grandi “rivelazioni”, rivela proprio ciò che altri vorrebbero sentir dire.

Ma, ripeto, ammettiamo che Assange sia di un’onestà così cristallina, che più cristallina non si può, nemmeno col candeggio. E allora perché non fa una bella paccata dei suoi quintali di file e li regala alla stampa di tutto il mondo?
C’è o non c’è qualcosa di strano in questo atteggiamento del “ora dico questo, ma vedrete domani cosa dirò…”

Eppure, il coro delle prefiche è già iniziato. Un furfantello di basso livello, proprietario dell’Italia dei Valori, e detentore dei rimborsi elettorali spettanti anche a suoi ex alleasti (che per questo lo hanno denunciato), già sospeso dall’ordine degli avvocati per comportamenti censurabili, già acquirente di automobili difficilmente compatibili con lo stipendio che si beccava quando diceva di fare il magistrato, già dentro fino al naso in uno scandaletto che fece capo a tale dottor Eleuterio Rea, questo personaggio si alza e strepita: “Noi lo diciamo da sempre”! Cosa? Ma ovviamente che Berlusconi è un furfante e un buffone, che gli Americani lo considerano poco più che uno stupido, e così via. A lui si accoda, dopo adeguata iniezione di caffeina, il segretario del PD e inizia anche una danza propiziatrice la sexi presidente del PD.

Guarda che caso: Assange ha detto proprio ciò che si voleva che dicesse.

Certo, ce ne sono anche per tanti altri. Ma restiamo a casa nostra. E cerchiamo di avere per un attimo un barlume di intelligenza. Qui non si tratta di essere di destra o di sinistra, cattolici o atei, sani o diabetici, e che altro non saprei. Qui si tratta di avere quel minimo di rispetto di sé stessi, che spinge a ragionare. E chiediamoci:

-          perché ciò che viene divulgato da Assange e dal sito Wikileaks è assoluta e indiscutibile verità?
-          Perché questo signore non fornisce le prove di ciò che dice, ma si limita ad alluvionali “rivelazioni”?
-          Perché fa il romanzo a puntate?
-          Perché fa quello che sta facendo?
-          Chi mai gli ha conferito la patente di Vate Indiscutibile?

In troppi si scordano che per decenni un ufficio apposito del KGB (polizia politica della defunta URSS) aveva lo scopo specifico di creare la “disinformazione”. E su questa, si basarono per anni “Verità” assolutamente indiscutibili, e chi le contestava era messo alla berlina. In troppi si sono scordati che almeno due secoli di Storia (per essere ottimisti) sono non da riscrivere, bensì da scrivere ancora, perché finora siamo stati solo martellati da versioni grondati ideologie, da narrazioni distorte, se non da pure invenzioni.

Qui non ci interessa difendere Tizio o Caio. Magari domani Assange ci farà sapere che Prodi era considerato il Re dei Pirla. E anche allora, anche se Prodi è nostro avversario, ci chiederemo ancora:

chi è questo signor Assange e perché mai la sua parola debba valere come l’oro? Perché “l’ha detto Internet”?

Darwin aveva torto: l’uomo non discende dalla scimmia. Infatti si comporta troppo spesso da somaro



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