IL BLOG DI RISCOSSA CRISTIANA

UN’IMPORTANTE CITAZIONE da Alain Besancon, "Novecento, il secolo del male"


da:
Alain Besançon, Novecento. Il secolo del male. Nazismo, comunismo, Shoah, Lindau, 2008


(a cura di Filippo Giorgianni)


pagg. 112 - 117
«Nelle fondamenta cristiane vi sono corridoi passibili di valanghe, presi a prestito dai primi secoli della nostra era, e che tali rimangono ancora oggi. Le grandi eresie delle origini sono ripetute da alcune correnti, che pensano di rappresentare una novità, e da uomini non consapevoli di seguire inclinazioni antiche. Non sanno, costoro, di seguire il cammino di eretici di cui ignorano il nome; e ancor più ignorano la parentela dottrinale che li lega. Nel caso che ci riguarda i cammini eretici sono i più antichi del cristianesimo: lo gnosticismo, il marcionismo, il millenarismo. [...] Il marxismo-leninismo è innanzitutto, l'ho già detto, una visione centrale del mondo naturale e storico, polarizzata fra bene e male, che discernono e separano gli iniziati al vero sapere. Questi ultimi fanno penetrare nello spirito degli uomini la conoscenza salvifica e fanno muovere il mondo nella direzione del bene definitivo. Questa struttura madre si ritrova nella maggior parte degli gnosticismi [...]. Il fatto che questo nocciolo gnostico si fondi, a partire da Marx, sulla scienza positiva, e perda la sua esuberanza mitologica, il colore poetico; che cada nella ripetizione stucchevole e prosaica di Lenin, non significa che sia scomparso. È vero che molti "cristiani progressisti" volevano ridargli la sua primitiva andatura religiosa e non comprendevano perché il comunismo si dichiarasse ateo militante, mentre essi ne approvavano l'azione pratica, il "metodo d'analisi", come dicevano, ovverosia la teoria d'insieme. Alcuni finirono per accettare questo ateismo, attraverso una specie di "salto della fede" al contrario, e come un sacrificio supremo che facevano alla logica della loro persuasione. Il marcionismo, che è una specie del genere gnosticismo, [...] riteneva che il Dio di Abramo, il Dio creatore e giustiziere, non fosse lo stesso Dio dell'amore salvifico di cui Gesù era l'emanazione. [...] La rivelazione cristiana si allontanava così dalla rivelazione di Mosè. [...] Il messia marcionita non ha le sue prove, la sua genealogia, nella profezia biblica. La sua legittimità dipende dal valore di persuasione del "messaggio" estratto dal solo Vangelo (epurato) e dagli aiuti della mitologia gnostica che lo completano e ne guidano l'interpretazione. Questo Cristo è portatore di un messaggio anticosmico e antinomista: una morale diversa, sublime, eroica e paradossale. Essa si propone di sostituire la morale comune, che i comandamenti biblici avevano ratificato. [...] Gli ebrei, alla luce di questa eresia, rappresentavano adeguatamente la figura del mondo sovvertito e dell'etica superata, opera del Dio Cattivo. Gnosticismo e marcionismo, sempre vicini, non hanno mai smesso di lavorare sull'immaginazione e di sovvertire il pensiero cristiano. [...] Poiché essi erano intimamente collegati, la loro associazione provocò un nuovo punto di contatto fra nazismo e comunismo. Nello gnosticismo comunista lo schema storicistico ha soppiantato apertamente il senso biblico della storia; sono respinti, sia il Dio creatore, sia il Dio salvatore; il primo è sostituito dalla storia naturale dell'umanità, il secondo dall'azione volontaria del Partito. [...] Il nazismo si concentrò sulla versione marcionita della gnosi. Accettò formalmente e provvisoriamente un cristianesimo "tedesco", che invocava un altro Dio rispetto a quello di Abramo. Perseguitò i cristiani fedeli. Cercò di arricchirsi di elementi attinti all'esoterismo e all'occultismo di fine secolo. Volle risvegliare il neopaganesimo delle vecchie divinità tedesche [...]. Nei due sistemi di salvezza, comunista e nazista, è difficile capire se, nell'odio che confonde ebrei e cristiani, i primi siano detestati perché alla radice dei secondi; o i secondi per essere germogli dei primi. Qualunque sia l'ordine seguito, la persecuzione raggiunge l'uno e poi l'altro. La terza eresia è il millenarismo [...]: aspettativa di un cambiamento radicale all'interno della storia. [...] Il millenarismo è impaziente di far arrivare il Regno di Dio, ha la volontà di gestire questo evento. Si può intenderlo come una sorta di pelagianesimo parossistico, collettivizzato e politicizzato. La storia moderna è percorsa da simili crisi eroiche: i taboriti della Boemia, gli anabattisti di Münster, l'ala estremista della rivoluzione inglese, Sabbatai Zevi. Esse sono più sanguinose quando, liberate dall'idea di Dio, mirano all'instaurazione di un regnum hominis



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