IL BLOG DI RISCOSSA CRISTIANA

LA MASSONERIA E LA CHIESA







di Padre Giovanni Cavalcoli


Un conflitto storico


Per uno che conosca anche superficialmente la storia della Chiesa è noto l’aspro conflitto che, a partire dal ‘700, è nato fra la Chiesa e la Massoneria. Esiste una serie di documenti pontifici, a partire da quello di Clemente XII del 1738 – impressionante è l’enciclica “Humanum Genus” di Leone XIII del 1884 – che condannano in termini durissimi la Massoneria.

Dal quel periodo però gli interventi pontifici si attenuano e tuttavia nel Codice di Diritto Canonico del 1917 sotto Benedetto XV si commina la comunica a quei cattolici che danno il proprio nome alla Massoneria (can.2335). L’attuale Codice del 1983 non nomina più la Massoneria, ma si limita a parlare di “associazioni che complottano contro la Chiesa”, né parla più di “scomunica”, ma di “giusta pena” (can.1374).

Siccome l’indeterminatezza e l’apparente mitigazione della severità del nuovo Codice dettero occasione ad alcuni di pensare che la Chiesa avesse soppresso la condanna della Massoneria o che la Massoneria non rientrasse più nelle associazioni che “complottano contro la Chiesa”, il 26 settembre 1983 la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicò una dichiarazione con la quale si dice che “rimane immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro princìpi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione ad esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione”.

Ad ogni modo non si può mettere in dubbio che l’avvento del Concilio Vaticano II ha modificato anche i rapporti della Chiesa con la Massoneria. Vediamo in questo studio che cosa è cambiato e che cosa si è mantenuto.

Possiamo dire subito che, come risulta dal documento della CDF del 1983, è rimasto il contrasto di fondo: la Massoneria è nemica della Chiesa. Viceversa, nel clima di dialogo fra credenti e non credenti avviato dal Concilio sulla base della ragione e dell’etica naturali comuni a tutti gli uomini, in questi ultimi decenni sono diminuite la conflittualità e la tensione fra le persone (cattolici e massoni) e le singole realtà associative (associazioni cattoliche e associazioni massoniche) e sono aumentate le possibilità ed opportunità di dialogo e collaborazione nel campo di obbiettivi pratici in campo giuridico, sociale, economico, politico e culturale.

Per fare un esempio tra molti, l’ex-Rettore dell’Università di Bologna, Fabio Roversi Monaco, notoriamente massone, ha intrattenuto a suo tempo rapporti di collaborazione col Centro San Domenico, un centro culturale gestito dai Domenicani di Bologna.

Ma un conto è una collaborazione saltuaria nel campo di obbiettivi onesti per il bene privato o per il bene comune; e un conto è una vera e propria affiliazione alla Massoneria. La prima cosa è auspicabile, quando al cattolico è possibile senza contaminare la sua coscienza di cattolico; viceversa è solo la seconda cosa che resta proibita dalla Chiesa, la quale effettivamente non parla più di “scomunica”. Tuttavia lo stato di “peccato grave” e l’esclusione dalla Santa Comunione equivalgono certamente a una scomunica, anche se ciò non avviene sul piano formale ed esplicito.

Infatti chiedendoci in che cosa possa consistere quel “peccato grave” che equivale a “mortale”, possiamo pensare che si tratti di peccato contro la Chiesa - il che equivale al peccato di scisma -, ricordando la nota costante fatta dalla Chiesa nei confronti della Massoneria di “complottare” contro la Chiesa o di essere nemica della Chiesa. Ma perché la Massoneria è nemica della Chiesa? Lo vedremo più avanti.

Per adesso ricordiamo solo brevissimamente come è nata la Massoneria, benchè la letteratura in questo campo sia assai abbondante. Ormai è accertato che, come risulta chiaramente dal titolo “liberi muratori”, essa è l’evoluzione, avvenuta nel ‘5-600 delle maestranze medioevali addette alla costruzione di cattedrali in Europa.

Con la crisi protestante da una parte diminuì, per il calo del culto divino, la necessità di costruire questi edifici, mentre dall’altra il laicato cominciò a rendersi indipendente dalle Gerarchie ecclesiastiche, anche in risposta ad uno stato di soggezione nel quale era precedentemente tenuto in rapporto a condizioni di lavoro non di rado oppressive. Venne così a formarsi un ceto sociale che, mentre abbandonava la fede nel dogma cattolico, aspirava ad elevarsi dal punto di vista sociale e culturale.

Fu così che l’associazione dei liberi muratori perdette progressivamente il suo riferimento all’arte edilizia, mentre tale associazione cominciò ad accogliere nel suo seno anche persone estranee alla muratorìa ma desiderose di elevazione sociale e culturale.

E fu così allora che la Massoneria cominciò a divenire simbolo di un’arte edificatoria intesa nel senso dell’edificazione di una nuova umanità libera dai vincoli della Chiesa e da una concezione della vita, qual era quella cattolica, basata sulla fede in una divina rivelazione, ovvero una dogmatica e una morale infallibilmente custodite e insegnate al mondo dalla Chiesa cattolica.

Originariamente la Massoneria non fu anticristiana, ma fu anticattolica. Infatti l’atto della sua fondazione, le famose Costituzioni londinesi del 1727, fu redatto dal un prete anglicano, James Anderson e in esse si esclude esplicitamente che il massone possa essere ateo.

Fu così che la Massoneria assunse un carattere ostile alla Chiesa cattolica e allo Stato negli Stati cattolici, ma non in quelli protestanti, dove essa non assunse carattere di segretezza, ma operò alla luce del sole e si acquistò pubblici riconoscimenti e pubblica stima, come avvenne per la fondazione degli stessi Sati Uniti d’America, dove la Massoneria è una normale associazione di diritto pubblico.

Infatti, con l’emergere dell’organizzazione moderna dello Stato, rispettoso del pluralismo e della libertà religiosa, la Massoneria ha cominciato a rivelare con maggior chiarezza una sua – come dire – duplicità o ambivalenza, che costituisce, da un punto di vista cattolico, una questione non facile da risolvere, se il cattolico non potesse valersi del giudizio della Chiesa sulla stessa Massoneria.

Voglio dire che oggi più di un tempo appare come la Massoneria sul piano umano non sia priva di valori (la ragione, la scienza, i diritti dell’uomo, la giustizia, la democrazia, il pluralismo, la libertà religiosa). Ma ciò che in essa resta inaccettabile per la Chiesa è il fondamentale principio massonico per il quale qualunque religione basata su di una divina rivelazione è considerata come fanatismo e mitologia.

Al riguardo bisogna aggiungere un’altra osservazione che spiega in qualche modo questa ostilità della Massoneria nei confronti dei dogmi del cattolicesimo. La Massoneria cominciò a formarsi nel clima lacerante e scandaloso delle guerre di religione e il suo intento non fu privo di un aspetto di nobiltà: trovare il modo di pacificare gli animi legandoli all’accettazione di valori comuni, che ormai non erano più quelli del cattolicesimo.

Fu così che cominciò a sorgere l’idea di una comunità statale non più fondata su di una “religione di stato” - la cattolica o la protestante -, ma su comuni princìpi di ragione e di giustizia naturale. Erano gli inizi dei moderni Stati democratici fondati sulla libertà religiosa, riconosciuta ufficialmente dal Concilio Vaticano II.

L’errore della Massoneria fu invece la pretesa di porsi su di un piano di giudizio superiore al cattolicesimo – da qui poi il recupero delle antiche gnosi pagane, esoteriche, antropocentriche, teosofiche o panteiste che sarebbe avvenuto dal ‘700 ad oggi – fenomeno che avrebbe finito per corrompere gli stessi princìpi di onestà costituzionali nella Massoneria, giacchè chi vuol sostituirsi a Dio non promuove l’uomo ma lo distrugge.

E’ su questo piano che la Massoneria si oppone non solo alla Chiesa, ma alla stessa civiltà ed al buon costume morale pubblico e privato, come segnalò fin dal ‘700 il magistero pontificio con accenti allora di apparentemente esagerata severità; ma in realtà essi si sono rivelati profetici, se si pensa ai danni provocati dall’empietà massonica in alcune rivoluzioni come quella francese e quella russa.

Nei successivi articoli parleremo dei mutamenti avviati dal Concilio Vaticano II e dal postconcilio.


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