IL BLOG DI RISCOSSA CRISTIANA

HALLOWEEN - NON SOLO STUPIDITA', MA ANCHE PERICOLOSE SUGGESTIONI PAGANE E SATANICHE

La festa delle Tenebre: ebetismo consumistico

di Gianfranco Amato -  Curatore: Mangiarotti, Don Gabriele


giovedì 28 ottobre 2010

Si avvicina la notte del 31 ottobre con il consueto armamentario di zucche, candele e macabre mascherate. Si tratta della festa pagana e satanica di Halloween, spacciata per innocua carnevalata ed innocente divertimento per piccini. 
La politically correctness britannica ha avuto modo di occuparsi anche di questa festa, accomunando guardie e ladri. Da tempo, infatti, ai detenuti pagani, satanisti e “Devil worshippers” (adoratori del diavolo), non solo è riconosciuto un giorno di riposo settimanale per motivi religiosi (il giovedì, poiché il venerdì, il sabato e la domenica, sono rispettivamente riservati a musulmani, ebrei e cristiani), ma è pure consentito di celebrare la festività di Halloween. Non si tratta di semplice riposo, o di una gaia arlecchinata, bensì di una celebrazione vera e propria con tanto di riti e oggetti sacri: pietre runiche, mantelli, e bastoni flessibili (per motivi di sicurezza). Le disposizioni in favore delle centinaia di detenuti pagani e satanisti rinchiusi nelle carceri britanniche sono state emanate da Gareth Hadley, Direttore del personale penitenziario nazionale, sul presupposto politicamente corretto dell’assoluta eguaglianza tra paganesimo, satanismo e qualunque altro credo religioso. 
Dall’altra parte della barricata, per quanto riguarda i poliziotti, lo scorso 10 maggio il Ministero britannico degli Interni ha ufficialmente riconosciuto la Pagan Police Association, un’organizzazione di poliziotti pagani (più di 500 tra agenti ed ufficiali di polizia, compresi druidi, streghe e sciamani), autorizzando i membri ad assentarsi dal servizio in occasione delle relative feste religiose, tra cui primeggia proprio Halloween.
Andy Pardy, capo della polizia di Hemel Hempstead nell’Hertfordshire, che è cofondatore dellaPagan Police Association e adoratore delle antiche divinità vichinghe, tra cui il dio Thor dal martello distruttore e Odino dall’occhio ciclopico, ha dato l’annuncio ufficiale del riconoscimento da parte del Ministero degli Interni, precisando che «gli agenti di polizia ora possono finalmente celebrare le proprie festività religiose e lavorare in altre giornate, come il Natale, che per essi appaiono assolutamente insignificanti».
Halloween, in realtà, è tutt’altro che un’innocua festicciola per bambini. Profondamente radicata nel paganesimo e nel satanismo, continua ad essere una pericolosa forma di idolatria demoniaca.
Trae origine da un’antichissima celebrazione celtica diffusa nelle isole britanniche e nel nord della Francia, con cui i pagani adoravano una delle loro divinità, chiamata Samhain, Signore della morte. Era considerata una delle feste più importanti, e dava inizio al capodanno celtico. La notte del 31 ottobre in onore del sanguinario dio della morte, veniva realizzato, sopra un’altura, un enorme falò utilizzando rami di quercia, albero ritenuto sacro, sul quale venivano bruciati sacrifici costituiti da cibo, animali e persino esseri umani.
Di quest’ultima crudele e sanguinaria usanza ne dà testimonianza lo stesso Giulio Cesare nel suoDe Bello Gallico (libro VI, 16), così come Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (XXX, 13), in cui parla di «riti mostruosi», e Tacito nei suoi Annales (XIV, 30), che definisce i sacrifici umani praticati dai druidi come «culti barbarici».
I Celti ritenevano che Samhain, in risposta alle offerte di tali olocausti, autorizzasse le anime dei morti a ritornare alle proprie case in quel giorno di festa. Per questo motivo i pagani nordici ritenevano che fredde e oscure creature riempissero la notte vagando e mendicando tra i vivi. E’ da tale credenza, peraltro, che deriva l’uso odierno di girovagare nel buio, la notte di Halloween, vestiti in costumi che imitano fantasmi, streghe, elfi, e creature demoniache.
Anche la celebre espressione “trick or treat”, tradotta con l’innocente “scherzetto o dolcetto”, è parte dell’antico cerimoniale pagano. Venivano chieste offerte (“treat”) sotto la minaccia dell’ira di Samhain, e della sua maledizione divina (“trick”), in caso di rifiuto. «Offrite sacrifici a Samhain, o subirete i suoi castighi», questo si continua inconsciamente a chiedere, oggi, con l’apparentemente scherzoso “trick or treat”.
L’usanza di chiedere offerte al dio della morte diventava, in passato, anche un metodo per identificare i cristiani che si rifiutavano di onorare la divinità pagana, e che per questo subivano, a volte, odiose ritorsioni.
Per comprendere quanto la Chiesa, fin dall’inizio dell’evangelizzazione dei popoli celti, fosse preoccupata di quella pericolosa “solennità” pagana, basta considerare che la Festa di Ognissanti fu spostata, in Occidente, al primo novembre, con tanto di vigilia la notte precedente, proprio per contrastare il culto satanico di Samhain.
La cristianità conobbe, infatti, le prime forme di commemorazioni dei Santi già a partire dal IV secolo, in particolare nel giorno della Domenica successiva alla Pentecoste, usanza conservata fino ad oggi dalla Chiesa Ortodossa d’Oriente.
Nell’Occidente, come si è detto, la data fu spostata al primo novembre per farla coincidere con la celebrazione in onore del dio celtico della morte, a seguito delle pressanti richieste che provenivano dal mondo monastico irlandese.
La prima traccia di questa posticipazione è rinvenibile in un atto di Papa Gregorio III (731-741), che fissava appunto nel 1° novembre l’anniversario della consacrazione di una cappella in San Pietro dedicata alle reliquie «dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo».
Fu il successore Gregorio IV ad estendere e rendere obbligatoria la data della celebrazione a tutta la cristianità. In Francia, in particolare, ciò avvenne grazie ad un decreto di Luigi il Pio, emanato nell’ 835, «su istanza di Papa Gregorio IV, con il consenso di tutti i vescovi».
Nella Britannia del VIII-IX secolo, quindi, il giorno dedicato dai pagani al dio della morte, era per i cristiani occasione per onorare i Santi, partecipando alla veglia di preghiera la sera del 31 ottobre, ed alla Santa Messa il giorno successivo.
E’ da qui che deriva il termine Halloween. L’etimo si radica, infatti, nell’antica espressione inglese Hallow E’en, ovvero notte di commemorazione di tutti coloro che sono stati “hallowed”, santificati. I pochi che rimasero ancorati alle tradizioni pagane reagirono al tentativo della Chiesa di soppiantare la celebrazione in onore di Samhain, mantenendone il culto e cercando di incrementarlo. Nell’alto medioevo la notte di Halloween divenne simbolicamente la festa principale della stregoneria e del mondo occulto. In quel contesto avvenivano, tra l’altro, forme particolari di sacrilegio nei confronti di oggetti sacri, e l’utilizzo degli scheletri (oggi rappresentati da maschere) costituiva una forma di dileggio delle Sacre Reliquie. 
Per il moderno satanismo, Halloween continua ad essere una festa privilegiata. E’ uno dei quattro sabba delle streghe, delle quattro grandi “solennità” coincidenti con alcune delle principali festività pagane e dell’antica stregoneria. La prima e più importante è, appunto, quella di Halloween, considerata il Capodanno magico. La seconda “solennità” è quella di Candlemass, che si celebra la notte tra il 1° e il 2 febbraio ed è considerata la Primavera magica (per i cristiani è la ricorrenza della Presentazione del Bambino Gesù al tempio, chiamata anche popolarmente “Festa della Candelora”). La terza “solennità” è quella di Beltane, che si festeggia nella notte tra il 30 aprile ed il 1° maggio, chiamata anche la notte di Valpurga, e segna l’inizio dell’Estate magica. La quarta “solennità” è quella di San Giovanni Battista, che si svolge la notte tra il 23 e 24 giugno, ed è particolarmente attesa per mettere in atto malefici di malattia e di morte. Com’è facile notare sono tutte celebrazioni notturne che si svolgono nel buio e nell’oscurità, a conferma della definizione evangelica di Satana come Principe delle Tenebre, e dei suoi seguaci come Figli delle Tenebre.
Da un punto di vista cristiano, la partecipazione a tali pratiche, a qualunque livello (anche quello apparentemente inoffensivo di una banale festa), deve considerarsi una pericolosa forma d’idolatria. Come deve considerarsi una forma pagana di superstizione quella di illuminare una zucca vuota fuori dalla porta per scacciare demoni e fantasmi.
Sorprende la sottovalutazione fatta oggi anche da molti credenti – a volte preda di una forma di ebetismo consumistico – circa l’origine ed il significato della festa pagana e satanica di Halloween. Ma non sorprende che dalla Chiesa continuino a levarsi voci rivolte ad ammonire e mettere in guardia circa i rischi dell’inganno demoniaco che tale ricorrenza nasconde.
Mi ha particolarmente colpito, l’anno scorso, l’iniziativa di una marcia proprio contro i festeggiamenti di Halloween svoltasi a Massa Carrara e promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata dal compianto don Oreste Benzi, iniziativa cui non ha fatto mancare propria fattiva partecipazione l’allora vescovo di Massa Carrara-Pontremoli, monsignor Eugenio Binini.
La comunità di don Benzi, in quell’occasione, non ha usato mezze parole per denunciare i pericoli della cosiddetta notte delle streghe: «Il fenomeno che viene esaltato il 31 ottobre è un grande rituale satanico. Facciamo appello al mondo cattolico perché non promuova in nessun modo questa ricorrenza che inneggia al macabro e all’orrore. Sappiano tutti i genitori e tutti coloro che credono nei valori della vita, che la festa di Halloween è l’adorazione di Satana che avviene anche in modo subdolo attraverso la parvenza di feste e di giochi per giovani e bambini. Il sistema imposto di Halloween proviene da una cultura esoterico-satanica in cui si porta la collettività a compiere rituali di stregoneria, spiritismo, satanismo che possono anche sfociare, in alcune sette, in sacrifici rituali, rapimenti e violenze. Halloween è per i satanisti il giorno più magico dell’anno e in queste notti si moltiplicano i rituali satanici come le messe nere, le iniziazioni magico-esoteriche e l’avvio allo spiritismo e stregoneria. Attenzione agli educatori e responsabili della società affinché scoraggino i ragazzi a partecipare ad incontri sconosciuti, ambigui o addirittura ad alto rischio perché segreti o riservati».
Sempre a proposito di Halloween, monsignor Girolamo Grillo, Vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia, ha ricordato che «si tratta di una consuetudine nettamente pagana», e che «naturalmente un vero cristiano non potrà mai dare il suo assenso a tutto questo, soprattutto per il fatto che di carnevalate oscene ve ne sono a iosa, cui vanno aggiunte le veglie sataniche mascherate proposte da alcuni gruppi, purtroppo abbastanza diffusi anche nei nostri ambienti».
Quest’ultimo punto dell’osservazione di mons. Grillo merita di essere sottolineato, poiché non sono infrequenti – ahimè – le occasioni in cui si ha modo di verificarne la fondatezza.
E’ accaduto anche a me quando ho appreso del caso di un giovane sacerdote, coadiutore di un anziano parroco, che aveva autorizzato l’uso della sala oratoriale per la celebrazione della festa di Halloween. Con tanto di locandine e volantini. Alle legittime recriminazioni di un genitore, il giovane coadiutore, infastidito per l’osservazione, ha tenuto a precisare che la magia esiste solo nel mondo della fantasia dei bimbi, che i ragazzi cattolici non debbono isolarsi ma condividere le occasioni di divertimento con i loro coetanei, che la Chiesa, in passato, ha già sbagliato dando la caccia a streghe inesistenti, e che la concezione antropomorfa del demonio appartiene alla tradizione preconciliare. 
Sappiamo già che da alcuni giovani (e inesperti) preti non si può pretendere più di tanto. 
Ma credo si possa almeno esigere che conoscano un pochino le Sacre Scritture. 
Se quel neosacerdote avesse dato una ripassatina alla Bibbia, avrebbe avuto modo di leggere che non è opportuno per i cristiani frequentare i pagani e assistere ai loro riti, poiché non può esservi unione tra la luce e le tenebre (2 Corinzi, 6,14), che i libri di arti occulte vanno bruciati (Atti, 19,19), che non si deve partecipare alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannarle apertamente (Efesini, 5,11-12), che idolatria e stregoneria sono opere della carne (Galati, 5,20), che bisogna separarsi da «chi esercita la divinazione, il sortilegio, l’augurio o la magia; da chi fa incantesimi, da chi consulta gli spiriti o gli indovini, e da chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore» (Deut. 18, 10-12). Più chiaro di così.



non è solo stupidità: Halloween nasconde enormi pericoli
L'inganno di Halloween
di don Marcello Stanzione*
ROMA, venerdì, 29 ottobre 2010 (ZENIT.org).-  Riguardo alla festa pagana di Halloween la Chiesa attraverso le sue agenzie educative sempre più dovrebbe fare un’opera di illuminazione. In Francia tale fenomeno ha imboccato il viale del tramonto e la polemica è tutta incentrata sul recupero delle tradizioni autoctone. Il filosofo e critico letterario Damien Le Guay nel suo libro “La faccia nascosta di Halloween” (edito in Italia dalla Casa editrice Salesiana Elledici), significativamente sottotitolata “Come la festa della zucca ha sconfitto tutti i Santi”, definisce Halloween come un emblema del neopaganesimo, mettendo in luce le sue distorsioni della realtà e le implicazioni negative che può avere sulla psiche dei più piccoli.
Jean-Pierre Hartmann, sindaco di Carspach, nel 2005 ha addirittura proibito la celebrazione della festa nel suo comune. Molte diocesi francesi hanno organizzato l’operazione “Holy Wins” (La Santità trionfa) con distribuzione gratuita di opuscoli religiosi ai ragazzi e alle loro famiglie che invitano a riflettere sui veri e profondi valori della festa di Ognissanti. A Mosca è stata inviata una circolare a tutte le scuole per proibire festeggiamenti in classe in quanto contengono elementi antieducativi. In Germania la federazione per la protezione della lingua tedesca ha preso posizione contro la festa di Halloween. In Ecuador sono stati vietati i festeggiamenti per Halloween nelle scuole pubbliche con un decreto del Ministro dell’Educazione Otòn Moràn. In Italia, il servizio antisette occulte della comunità Giovanni XXIII fondata dal compianto Don Oreste Benzi, ha rilevato che esiste una forte percentuale di persone avviate e intrappolate dai poteri dell’occulto proprio attraverso questa festività. Secondo tale gruppo cattolico, il 16% delle persone avviate all’esoterismo sono state ingaggiate all’interno delle iniziative di Halloween che oltre alla speculazione commerciale, porta il grave pericolo di adescamento e reclutamento dei ragazzi e dei giovani nel mondo delle sette occulte. La comunità di Don Benzi chiede a tutti i ragazzi e i giovani “di non aderire in nessun modo a tale iniziativa, perché venga abbattuta l’offensiva del demonio che ha come cavallo di battaglia l’esoterismo e l’occultismo. Halloween è l’evento per molti riuscito affinché tanta gente fragile resti manipolata e schiavizzata dietro i maghi dell’occultismo”.
Telefono Blu stimava nel 2005 in almeno 120milioni di euro la spesa per organizzare eventi pubblici e privati; e altri 150milioni di euro per mascherarsi. In tutto più di 270milioni di euro consumati in una sola notte. La stessa conferma su questo colossale business viene dalle varie associazioni di consumatori. L’arcivescovo emerito di Palermo, il cardinale Salvatore De Giorgi ebbe a dire: “Anche nella nostra città le due feste liturgiche più care al nostro popolo e alla nostra cultura cristiana sono state contaminate da un rito consumistico e carnevalesco, di importazione americana, che non ha nulla in comune con le nostre tradizioni”. A Corinaldo, in provincia di Ancona, definita dal quotidiano “Il Sole 24 Ore” come “la capitale italiana di Halloween”, nel 2005 il vescovo ha precisato che la gente, nonostante questa festa pagana, non deve dimenticarsi della tradizione cristiana dei morti e dei santi. Il parroco ha decisamente attaccato la manifestazione che pure ha registrato 80.000 presenze da tutte le parti d’Italia. Don Claudio Paganini, responsabile del Segretariato Oratori della Diocesi di Brescia, afferma che “Non è assolutamente opportuno promuovere o sostenere tale festa di halloween con cessioni di locali parrocchiali, promozione di feste e stampa di volantini […]. La festa di halloween non ci azzecca proprio nulla con la cultura europea, ed ancor meno con la formazione cristiana. La festa di Tutti i Santi ha sufficienti motivazioni teologiche, pastorali, educative per i giovani”.
L’Azione Cattolica di Vicenza, su iniziativa dell’Acr, esprime una “preoccupazione educativa” sulla festa di halloween: “Come Azione cattolica esprimiamo la preoccupazione di quali modelli educativi trasmettiamo ai ragazzi ed intendiamo esprimere la nostra contrarietà al diffondersi di una “festa” che fa dello spiritismo e del senso del macabro il suo centro ispiratore. […] è più sano per l’intelligenza dei nostri ragazzi e bambini fantasticare sulle streghe o conoscere la storia dei grandi santi che hanno vivificato il nostro patrimonio culturale e la nostra tradizione cristiana?”.  L’Azione cattolica di Vicenza si scaglia, in particolare, contro chi pensa che Halloween sia “un evento che appare innocuo, e che non fa male a nessuno”.
E’ interessante sottolineare come diverse parrocchie si sforzino di valorizzare le feste cristiane. Nella parrocchia di San Luigi Gonzaga a Foggia, guidata da don Guglielmo Fichera, da alcuni anni nel pomeriggio del 31 ottobre, adulti e bambini, catechisti e genitori, hanno indossato abiti e portato simboli che ricordano il santo di cui portano il nome. La festa di “quelli vestiti come i santi” inizia con la processione animata con canti e preghiere che si snoda per le vie della parrocchia che attenzione non si chiama “processione di tutti i santi”, ma processione di “quelli vestiti come i santi”. Gli abiti per tale festa vengono realizzati in economia, con semplicità, in maniera artigianale, con pezzi di stoffa e accessori recuperati dalle cose e dai materiali che sono in casa o acquistati a poco prezzo al mercato. Povertà creativa, dunque, non spreco di denaro, perché bisogna testimoniare il Vangelo, non fare una sfilata di moda! Dopo la processione e dopo la Santa Messa, in chiesa viene esposto il Santissimo Sacramento e si prega in vario modo per lodare Dio e per riparare tutti i tipi di “brutture” operate nella notte dai “devoti di Halloween”. C’è poi la festa nei locali parrocchiali con tanti palloncini colorati, tante luci, tanti giochi, dolci e canti: è allora che grandi e piccoli si chiedono l’un l’altro: il simbolo che porti, che significato ha nella vita del santo di cui porti il nome? Insomma non più “dolcetto o scherzetto” ma “dimmi che santo sei”.
La maggior parte dei bambini, dei ragazzi e dei giovani, oggi sa poco o niente del santo di cui porta il nome. Quando è nato? In che secolo è vissuto? Quali sono gli episodi più significativi della sua vita? Ha lasciato insegnamenti spirituali particolarmente illuminanti? Ha scritto libri importanti per la nostra spiritualità? Come è morto? Perché nelle immaginette è rappresentato con quel particolare oggetto in mano o con quel particolare animale accanto? Con quale simbolo posso richiamare la sua vita? La parrocchia di San Luigi a Foggia ha messo a disposizione per ogni ragazzo del catechismo, una scheda sulla vita e i fatti essenziali della vita del proprio santo (reperiti da libri di agiografia e da un sito internet con 18.000 santi) insieme ad una foto plastificata a colori del santo e alla consulenza di alcune mamme-sarte per meglio preparare lo specifico abito. Una équipe guidata dal parroco don Fichera ha aiutato chi aveva difficoltà a pensare e a realizzare il simbolo più appropriato al santo di cui porta il nome.
L’esempio della parrocchia di San Luigi è stata imitata da altri centri cattolici. La parrocchia dei santi Angeli Custodi di Piacenza ha invitato i ragazzi a mascherarsi secondo il nome del santo che portano. “E’ stato bellissimo – racconta Don Pietro Cesena – perché abbiamo coinvolto quasi 400 tra giovani e famiglie”.  Sul sito della parrocchia ancora oggi campeggia un invito: “Halloween! No, grazie. I bambini dei Santi Angeli festeggiano tutti i Santi. Illuminano le tenebre dell’autunno, con una festa di luce, per anticipare la gioia che un giorno vivremo nel cielo”. “Noi cristiani – continua il parroco – riusciremo a trasformare anche questa festa pagana che inculca nei nostri giovani la cultura della morte”. Non sono poche le parrocchie italiane che nella notte del 31 ottobre organizzano momenti di festa e di preghiera. “Abbiamo voluto pregare – spiega don Antonio Pesciarelli della parrocchia di Santa Maria delle Grazie di Roma – proprio in quella notte. La nostra adorazione eucaristica, animata dai giovani e dai catechisti, ha fatto da contraltare alle messe nere e ai riti satanici portati con una certa leggerezza da questa festa americana di halloween. La parrocchia ha organizzato una 4 giorni dal titolo 'Tutti Santi!'. Non solamente preghiera. Ma anche giochi e spettacoli in piazza che hanno coinvolto l’intero quartiere”.
La vita e l’esempio dei santi, rendendo presente Gesù e il suo Vangelo, è una efficace catechesi incarnata nella storia ed è capace, se ben utilizzata, di vincere la controcatechesi di un mondo secolarizzato, pagano, satanista. Alla falsa catechesi di Halloween e delle sette sataniste, i santi con forza e incisività contrappongono la vera catechesi del Vangelo con la cultura della verità, dell’onestà, dell’amore e della solidarietà. Benedetto XVI, rivolgendosi ai giovani a Colonia, in Germania, li ha messi in guardia contro tutte le false rivoluzioni e ha indicato loro la vera ed unica rivoluzione: “Volete cambiare il mondo? Volete un mondo più pulito? Fatevi santi!”.
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 Don Marcello Stanzione è il Presidente dell'Associazione Milizia di San Michele Arcangelo.


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