IL BLOG DI RISCOSSA CRISTIANA

L’EDITORIALE DI FAMIGLIA CRISTIANA E UN COMMENTO DI PAOLO DEOTTO



















dal sito www.famigliacristiana.it


La morale "fai da te"


""Anticipiamo l'editoriale del numero di Famiglia Cristiana in edicola giovedì 5 agosto: "Il disastro etico è sotto gli occhi di tutti. Stupisce la mancata indignazione della gente".

03/08/2010

La questione morale agita il dibattito politico dal lontano 1981, da quando cioè – undici anni prima di Mani pulite – l’allora segretario del Pci, Enrico Berlinguer, ne parlò per primo. La Seconda Repubblica nacque giurando di non intascar tangenti, di rispettare il bene pubblico, di debellare malaffare e criminalità. Bastano tre cifre, invece, per dirci a che punto siamo arrivati. Nel nostro Paese, in un anno, l’evasione fiscale sottrae all’erario 156 miliardi di euro, le mafie fatturano da 120 a 140 miliardi e la corruzione brucia altri 50 miliardi, se non di più.

Il disastro etico è sotto gli occhi di tutti. Quel che stupisce è la rassegnazione generale. La mancata indignazione della gente comune. Un sintomo da non trascurare. Vuol dire che il male non riguarda solo il ceto politico. Ha tracimato, colpendo l’intera società. Prevale la “morale fai da te”: è bene solo quello che conviene a me, al mio gruppo, ai miei affiliati. Il “bene comune” è uscito di scena, espressione ormai desueta. La stessa verità oggettiva è piegata a criteri di utilità, interessi e convenienza.

Se è vero, come ha detto il presidente del Senato Renato Schifani, che «
la legalità è un imperativo categorico per tutti, e in primo luogo per i politici, e nessuno ha l’esclusiva», è altrettanto indubbio che c’è, anche ad alti livelli, un’allergia alla legalità e al rispetto delle norme democratiche che regolano la convivenza civile. Lo sbandierato garantismo, soprattutto a favore dei potenti, è troppo spesso pretesa di impunità totale. Nonostante la gravità delle imputazioni. L’appello alla legittimazione del voto popolare non è lasciapassare all’illegalità. Ci si accanisce, invece, contro chi invoca più rispetto delle regole e degli interessi generali. Una concezione padronale dello Stato ha ridotto ministri e politici in “servitori”. Semplici esecutori dei voleri del capo. Quali che siano. Poco importa che il Paese vada allo sfascio. Non si ammettono repliche al pensiero unico. E guai a chi osa sfidare il “dominus” assoluto.

Che ne sarà del Paese, dopo la rottura avvenuta tra Berlusconi e Fini? La scossa sarà salutare solo se si tornerà a fare “vera” politica. Quella, cioè, che ha a cuore i concreti problemi delle famiglie: dalla disoccupazione giovanile alla crescente povertà.
Bisogna avere l’umiltà e la pazienza di ricominciare. Magari con uomini nuovi, di indiscusso prestigio personale e morale. Soprattutto se si aspira alle più alte cariche dello Stato. Giustamente, i vescovi parlano di «emergenza educativa». Preoccupati, tra l’altro, dalla difficoltà di trasmettere alle nuove generazioni valori, comportamenti e stili di vita eticamente fondati.

Contro l’impotenza morale del Paese, il presidente Napolitano ha invocato i «validi anticorpi» di cui ancora dispone la nostra democrazia e la collettività. Famiglia, scuola e, soprattutto, mondo ecclesiale sono i primi a essere chiamati a dare esempi di coerenza e a combattere il male con più forza. Anche di questo si dibatterà a Reggio Calabria, dal 14 al 17 ottobre, nella 46ª edizione delle Settimane sociali dei cattolici italiani. Dei 900 delegati, 200 sono giovani. Una scelta. Un investimento. Un piccolo segnale di speranza"".


MODESTO COMMENTO

di Paolo Deotto


Da tempo non parliamo di Famiglia Cristiana, perché il noto settimanale, fedele portavoce della baraonda sinistrorsa e delle non idee, guidate dalla frustrazione anti-berlusconiana, è in genere di una monotonia sconsolante.

Ma facciamo uno sforzo e leggiamo l’ultimo editoriale pubblicato da questi “cattolici adulti” se non altro perché, essendo in programma per mercoledì 4 agosto alla Camera il dibattito sulla mozione di sfiducia a Caliendo, Famiglia Cristiana si premura di anticipare sul suo Sito l’editoriale che avete appena letto. Naturalmente lo fa solo per informare i propri lettori (che forse sarebbero sopravvissuti anche aspettando, fino a giovedì 5, l’uscita in edicola…), e solo un maligno potrebbe pensare che questo anticipo sia determinato appunto dall’agenda dei lavori della Camera.

Ergo, non essendo maligni, limitiamoci a un piccolo commento sulla sostanza. Anzitutto ringraziamo Famiglia Cristiana per averci spiegato che la “questione morale” agita il dibattito politico dal 1981, allora sollevata da Berlinguer, segretario del Partito Comunista. Evidentemente prima di lui nessuno si era accorto della questione morale, e il fatto che gli amici di Famiglia Cristiana prendano come referente etico il capo di un Partito ateo, foraggiato da Mosca, e che per anni lavorò contro gli interessi nazionali, e che aveva – e ha – alle spalle una Storia intrisa di sangue e violenza, è già significativo.

Non a caso uno dei primi a plaudire il brillante editoriale è stato il malinconico Bersani, segretario del partito ex-ex-ex eccetera, e comunque erede del Partito Comunista.

Per togliere ogni dubbio sul loro conformismo, gli amici di Famiglia Cristiana fanno anche il rituale omaggio al signor Giorgio Napolitano, comunista da sempre, che in gioventù esaltò i cingoli sovietici che massacravano gli insorti ungheresi, e che in vecchiaia, con un semplice “no” a un decreto legge ha mandato a morte Eluana Englaro. Bazzecole. Quello che conta è la legalità, nuovo feticcio di chi non ha più idee e tantomeno valori da difendere.

Sia chiaro: non siamo così ingenui da pensare che il centro-destra sia tutto rose e fiori. Senza dubbio a Berlusconi si sono accodati molti personaggi che erano in cerca del proprio utile e non certo pensosi del bene del Paese. Non è una grossa scoperta, in verità, così come non fu una grossa scoperta Tangentopoli. Ma è bene ricordare che Tangentopoli servì ad affossare la DC e il PSI, che rischiava, con Craxi, di diventare un partito di sinistra moderno. Gli zelanti magistrati si scordarono del tutto delle schifezze fatte da tanti altri, comunisti in testa. Tangentopoli non fu un atto di Giustizia, ma una specie di regolamento di conti tra bande, in cui vinse la più forte, costruendo la rampa di lancio per un governo comunista.

A questo punto, 26 gennaio 1994, entrò in scena Berlusconi, e chi detiene realmente il potere, banche, massoneria, mafie, col valido aiuto del partito dei magistrati, non gli ha mai perdonato il fatto di aver conquistato popolarità, ribadita dall’elettorato per ben sedici anni. Da sedici anni infatti la politica italiana è bloccata su una sola ossessione, far fuori Berlusconi. E Berlusconi continua a riscuotere la fiducia di quel popolo che è sovrano solo quando fa comodo.

La legittimazione popolare va bene solo quando fa comodo. Infatti si legge sull’editoriale: “L’appello alla legittimazione del voto popolare non è lasciapassare all’illegalità. Ci si accanisce, invece, contro chi invoca più rispetto delle regole e degli interessi generali. Una concezione padronale dello Stato ha ridotto ministri e politici in “servitori”. Semplici esecutori dei voleri del capo. Quali che siano. Poco importa che il Paese vada allo sfascio. Non si ammettono repliche al pensiero unico. E guai a chi osa sfidare il “dominus” assoluto.”

Naturalmente non si cita uno straccio di esempio concreto, in un Paese in cui tutti criticano tutti e in cui il Presidente del Consiglio è stato sottoposto non solo a un numero di inchieste giudiziarie che ormai hanno sforato nel surreale, ma anche a ogni sorta di pettegolezzo su fatti (veri o presunti) che riguardano la sua vita privata.

E così è tutto l’Editoriale: generico, senza riferimenti concreti, solo invocando il fatto di “ricominciare”, magari con “uomini nuovi”. Quali? Mistero. Insomma, gli stessi discorsi che un Bersani fa con la sua consueta espressione ipocondriaca, che Di Pietro fa con la consueta agitazione psico motoria, vengono fatti da Famiglia Cristiana. Da tutto questo minestrone, risulta solo, né questo è una novità, che Berlusconi deve andarsene. Sembra che questo Governo, in oltre due anni, non abbia mai fatto null’altro che occuparsi di clientele, corruzioni e altri malanni. “Il Paese è allo sfascio”.

Perché dopo due anni il centro destra abbia avuto una massiccia riconferma alle amministrative (marzo 2010) non è faccenda che preoccupi gli zelanti difensori delle legalità di Famiglia Cristiana, che forse si sono dimenticati anche del tentativo fatto dalle sinistre di votare in due regioni (Lombardia e Lazio) a lista unica…

In compenso Famiglia Cristiana ci illumina su cose che nessuno avrebbe mai immaginato: in Italia esiste l’evasione fiscale, la mafia e la corruzione. Formidabile. E noi, poveri stupidini, che vivevamo sicuri che non ci fossero queste cose così brutte.

Su un paio di cose l’editoriale suscita qualche legittima perplessità: chi, dopo Berlusconi, sarebbe in grado di prendere in mano le redini del Governo? Mah! Ma il fatto che l’Italia possa cadere nel caos non preoccupa i nuovi paladini, che sembrano medici disposti a uccidere il malato pur di farlo guarire.

Inoltre: è commovente accorgersi che una Società è malata, e lodevole il fatto di volerla guarire. Bisogna però capire anche l’origine della malattia. Da anni nel mondo occidentale, e in Italia, si sono inoculati i virus di un disastro morale totale, annientante, né credo che di questo si possa addebitare a Berlusconi e al centro-destra.

Gli amici di Famiglia Cristiana sono al corrente del fatto che già oltre cinque milioni di italiani sono stati assassinati, in base alla legge 194? Si sono accorti che l’omicidio è stato facilitato con la pillola RU486?

Gli amici di Famiglia Cristiana ricordano che da anni siamo martellati da propagande oscene, che esaltano le perversioni, arrivando a tenere nelle scuole conferenze per sostenere che la sessualità è frutto di una scelta libera, che l’omosessualità è una cosa del tutto normale, e altre consimili idiozie? Sono al corrente del fatto che nelle stesse scuole la droga ha libera circolazione e che circa il 50% dei giovani ha disagi di tipo psichico?

Gli amici di Famiglia Cristiana sono al corrente del fatto che l’eutanasia è stata introdotta de facto, con l’assassinio di Eluana Englaro?

Gli amici di Famiglia Cristiana ricordano i tentativi del precedente governo per legittimare il matrimonio tra pervertiti?

Gli amici di Famiglia Cristiana sono al corrente dei presepi vietati nelle scuole, della bestemmia come nuova moda, delle discussioni sulla legittimità della pubblica espressione della Fede cattolica?

In questa letamaia, preparata da anni con costante lavoro da quella sinistra, portatrice solo di messaggi di morte, è assolutamente ridicolo scandalizzarsi se non esiste il “rispetto per la legalità”.

Del resto, è quella stessa sinistra che loda Famiglia Cristiana, e Famiglia Cristiana a sua volta non lesina il suo aiuto a quella sinistra. Un bel quadretto idilliaco.

Si recitava un tempo una preghiera: “Signore, aiutaci a cambiare le cose che possiamo cambiare, a sopportare le cose che non possiamo cambiare, A CAPIRE QUALI SIANO LE PRIME E LE SECONDE”.

Una società che non difende più neppure la vita, il primissimo diritto non negoziabile, vuole ora rifarsi una verginità difendendo la “legalità”. Che bello. E ha anche un mostro contro cui tuonare: Berlusconi, padre di ogni male. Diceva Charlie Brown: “Trovare un colpevole non risolve nulla, però tranquillizza tanto”.


Vuoi scrivere un commento su questo articolo? Clicca qui

Vuoi tornare a RISCOSSA CRISTIANA – home? Clicca qui