IL BLOG DI RISCOSSA CRISTIANA

IBS, FELTRINELLI, E UAAR – ALCUNI COMMENTI DA LETTORI – E BREVI CONSIDERAZIONI



di Paolo Deotto


Avevo promesso da due giorni la pubblicazione delle lettere pervenute su questo argomento, trattato in un precedente articolo, e mi scuso del ritardo, dovuto non solo a cause tecniche (i computer sono così evoluti che spesso fanno quello che vogliono loro…), ma anche al fatto che ulteriori mail pervenute a Riscossa Cristiana hanno gonfiato la casella di posta. Fin dove ho potuto ho risposto personalmente, ma se adesso dovessi pubblicare tutte le lettere non farei che un lungo elenco, che risulterebbe alla fine noioso per il lettore.

Sia ben chiaro: parlo di “noia” non perché disprezzi a priori quanto mi è stato scritto (in tal caso mi limiterei a non pubblicare nulla), ma perché molte mail ripetono gli stessi concetti. Mi limiterò quindi a riportare quelle che toccano, in modo chiaro, alcune tematiche di interesse generale, e in calce mi permetterò alcune brevi considerazioni.

Naturalmente non pubblico:

- le lettere che contengono solo insulti

- le lettere che contengono frasi blasfeme. Tra l’altro, mi sfugge la logica in base alla quale un ateo bestemmia: se per lui Dio non esiste, perché ci tiene tanto a offenderlo? Mah!

Faccio anche presente che, salvo due lodevoli eccezioni, tutte le mail sono giunte anonime, o meglio con pseudonimi e sovente anche con indirizzi di posta elettronica criptati (non sapevo nemmeno che si potesse fare, l’ho imparato adesso). Comunque riporteremo sempre e solo le iniziali, anche degli pseudonimi.

Ultimissimo: desidero esprimere un ringraziamento particolare a AB, che, in mezzo a tante lettere seriose, spiritosamente (con una mail che inizia con “pace e bene a mani piene”) mi ha chiesto che deve fare per salvare la sua anima. Gli consiglio comunque di rivolgersi a voci più autorevoli della mia…

Un ringraziamento anche alla UAAR, che è evidentemente nostra fedele lettrice, vista la tempestività con cui ha dato comunicazione dell’articolo in cui si parlava di loro.

ED ORA, DIAMO INIZIO ALLA PUBBLICAZIONE DI ESTRATTI:

da S:

Non vuoi toccare verdure? Non fare l'erbivendolo! Vuoi fare il medico ma sfidare la legge a seconda delle tue ********** credenze (tipo che un grumo di cellule è una persona)? Non fare il medico, fai altro. Nn è obbligatorio fare il medico. Ci sono tanti altri lavori…….. Certo è molto meglio una gravidanza non voluta, una madre infelice e un bambino non amato, vero?

Da J. K.

Certo che siete proprio sicuri della vostra solida fede se vi comportate come dei talebani!

Da S:

innanzi tutto essere ateo non significa essere pro aborto e di sinistra, grande ed errata generalizzazione

da S:

Vivete secondo i vostri principi, nessuno ve lo proibisce. Lasciate gli

altri vivere secondo i loro. Una legge sul testamento biologico, sull'aborto
o sull'eutanasia non vi obbliga ad aderire. La legge sul divorzio non vi
obbliga a praticarlo…………… Gli aborti non sono tutti uguali.
Non si può convenire con l' aborto come sistema per evitare gravidanze indesiderate
(meglio la prevenzione) ma non si può scomunicare chi, per salvarle la vita,
fa abortire una bambina tredicenne stuprata !!

Da N:

Pensate ai soldi che ci rubate ogni giorno con l'otto per mille!!! Non alla Feltrinelli!

Da N:

Quella che definite una posizione ultra-abortista si limita in realtà a riconoscere il *diritto alla scelta* da parte dei genitori e, in particolar modo, della madre. L'UAAR non auspica una legge che costringa tutti, cattolici compresi, ad abortire quando non vogliono; si oppone però a eventuali leggi o decreti che obblighino tutti, compreso chi cattolico non è (o chi lo è ma desidera terminare una gravidanza) a non abortire mai o quasi.

E' già difficile, per chi volesse ricorrere all'interruzione di gravidanza, trovare un medico non obiettore negli ospedali pubblici…………….. Il Papa e la Sapienza - Devo correggervi: nessuno, dico nessuno ha *impedito* al Papa di parlare. Egli stesso ha rinunciato al suo intervento in seguito alle proteste e alle polemiche....ma solo di questo si trattava. Un gruppo di studenti e professori *protestava* contro la decisione del preside di invitare il Papa....e attenzione, la protesta non era diretta alla visita del Papa in sé! Mi risulta che Giovanni Paolo II abbia fatto visita alla Sapienza, pur certo con qualche voce contraria, ma non agli stessi livelli. Qual era la differenza? Perché taluni si sono scaldati tanto, nel caso di Ratzinger?


Perché il Papa era stato invitato ad aprire l'anno accademico con un suo discorso. La circostanza sarebbe stata MOLTO più simbolica rispetto a una semplice visita, e chi protestava vedeva una forte contraddizione tra la figura del Papa e un'università laica e secolare. Protestavano, ma NESSUNO ha impedito nulla al Papa. Ha rinunciato lui, liberamente, senza che vi fossero reali ostacoli.

Nella vostra mail dite "E' singolare una difesa della libertà che parte dal negare il diritto alla libertà di parola." Nessuno ha negato quel diritto al Papa, e l'UAAR stessa, nell'articolo da voi citato, scrive: "Quanto alla visita papale, afferma Raffele Carcano, segretario generale della Uaar, «siamo convinti che possa trattarsi di una splendida occasione di dialogo, *purché non sia una lectio magistralis*, tenuta dal capo di una confessione religiosa nel regno della ricerca scientifica. E purché vi sia un vero contradditorio»."

Nessuna polemica dunque sulla libertà di parola e di pensiero del Papa, ma solo sull'opportunità di una tipologia ben precisa di intervento (la lectio magistralis che apriva l'anno accademico) e per di più senza una voce secolare a fare da contraltare. Solo un mologo del Papa.

Da AB

vorrei commentare l'ultima mossa della
UAAR, che ho appreso oggi nella Newsletter.
Lasciamo stare che la definizione "atei razionalisti" dal lato
filosofico non sta né in cielo
né in terra, perché la ragione non è abilitata ad accedere alla metafisica,
che non è e non sarà mai una scienza, (come affermava anche Kant)
mi viene un sospetto: :-\ non è che tanta propaganda ateistica, con
sbattezzi vari
e campagne denigratorie ad ogni Ostensione della Sindone, nasconda un
dubbio atroce
che agita le loro coscienze? Quale? :-\ E se Dio esistesse davvero? Ne
negano l'esistenza
perché ne hanno paura? :-\

BREVI CONSIDERAZIONI:

Dalle lettere pubblicate emergono alcune tematiche. Cerchiamo di trattarle sinteticamente:

- anzitutto, e prima di tutto, c’è un concetto fondamentale da chiarire: la Chiesa, i cattolici in genere, nessuno ha mai voluto imporre le proprie norme morali a tutti. Ma, se non erro, viviamo in uno Stato democratico, nel quale vige il principio per cui le decisioni del Parlamento vengono prese a maggioranza. E il Parlamento è il delegato di quel popolo sovrano che lo ha eletto. Se in un domani auspicabile si formasse in Parlamento una maggioranza che decidesse di abolire, ad esempio, divorzio ed aborto, queste leggi avrebbero valore erga omnes.

- Allo stesso modo, esistendo per tutti la libertà di espressione, i cattolici hanno tutto il diritto di proporre il loro progetto di Società. Se riusciranno poi ad essere così convincenti da portare in Parlamento abbastanza rappresentanti che condividano questo progetto, potremo creare una struttura di Società secondo le linee della morale cattolica. Per ora, tra l’altro, non mi sembra proprio che accada così.

- E’ chiaro che la legge non “impone” a cattolici di divorziare o di abortire. Ma la legge al tempo stesso garantisce ai cattolici, che sono cittadini come tutti gli altri, il diritto di spiegare perché, secondo loro, divorzio e aborto sono due istituti dannosi e inaccettabili, e di fare il possibile affinché siano eliminati dall’ordinamento giuridico.

Fatta questa premessa indispensabile, passiamo ad altro:

Aborto: In primis, è stato scritto che “essere ateo non vuol dire essere abortista”. Verissimo. Io infatti ho scritto che la UAAR (e quindi, presumo legittimamente, quanti si riconoscono in essa) è su posizioni ultrabortiste. Basta leggere sul loro sito: http://www.uaar.it/laicita/aborto#03

- Non mi soffermo troppo sulle affermazioni, del tutto infondate scientificamente oltre che brutali, circa il “grumo di cellule”. Piuttosto ci sono due concetti che trovo molto pericolosi: la “libertà di scelta” e i cosiddetti “casi speciali” (vedi la tredicenne stuprata, ecc.).

- La “libertà di scelta” è un concetto davvero aberrante: come posso ammettere che una persona possa “liberamente” disporre della vita di un’altra persona? La vita o è intoccabile, o non lo è. Non facciamo forse campagne contro la pena di morte? Difendiamo il diritto alla vita anche del più bieco criminale, e poi ammettiamo che una madre possa “liberamente” scegliere se uccidere o meno il proprio figlio. A meno che si torni sul discorso del “grumo di cellule”, davanti al quale è perfettamente inutile discutere, perché esprime un tale disprezzo del valore della vita e della persona, che si può solo pregare per chi ha tali idee.

- Abbiamo però i “casi speciali”. Fu speciale, tanto per fare un esempio, anche il caso di una dozzina di suore missionarie violentate anni orsono durante la guerra civile che sconvolse il Congo dopo l’indipendenza concessa dalla Corona del Belgio. Alcune di queste religiose restarono incinte: portarono a termine la loro gravidanza, e i loro bimbi furono poi adottati da famiglie amorevoli. Ma parliamo di tredicenni stuprate, o magari anche di donne che possano avere conseguenze psicologiche terribili, eccetera. Perché nessuno spiega mai che la legislazione consente, non da oggi, alla donna di partorire, NON riconoscere il figlio, e lasciarlo alla struttura sanitaria? Il bimbo verrà dichiarato in stato di adottabilità. Mi sembra che tra il lasciare un bimbo alle pubbliche strutture sanitarie e accopparlo passi una certa differenza.

- Comunque è interessante notare un’ammissione scritta dal lettore N: “E' già difficile, per chi volesse ricorrere all'interruzione di gravidanza, trovare un medico non obiettore negli ospedali pubblici”. Lo so, e infatti tra i medici si va diffondendo un po’ più di coscienza, non solo per la propaganda cattolica, ma anche perché molti medici si stanno rendendo conto che tradiscono la loro professione, dando la morte. E contro questo fenomeno che vogliamo fare, amici della UAAR? Fare come la Regione Puglia, che ha deciso che i medici obiettori non possono partecipare ai concorsi per la Sanità pubblica? E questa, a Vostro parere, è democrazia?

- Nei casi, rarissimi, in cui portare a termine la gravidanza comporti un reale pericolo per la vita della gestante, esiste da sempre l’esimente dello “stato di necessità”, che peraltro andrà valutato volta per volta con molta attenzione. Né sono mancati, grazie al Cielo, casi edificanti di donne che hanno scelto liberamente di mettere a rischio la propria vita per dare alla luce la vita che portavano in sé. Forse perché non agivano in base all’egoismo che è ormai imperante…

Ricchezze della Chiesa: qui non ci sono molte parole da dire. Tutti sanno che l’otto per mille alla Chiesa Cattolica è una libera scelta (per inciso: in home page del sito della UAAR venite subito informati che la UAAR può essere destinataria del 5 per mille). Quanto alle mostruose ricchezze della Chiesa, molte delle quali derivanti da privilegi e contributi dello Stato, prego chi ne ha scritto a documentare meglio. Dopo decenni di vita in ambienti cattolici ho conosciuto tanti religiosi che piuttosto vivono e riescono a dare agli altri con molto sforzo, e spesso solo grazie alla Provvidenza (sapete, a titolo di esempio, quante persone vengono nutrite tutti i giorni a Milano dai Francescani? Oltre duemila, pranzo e cena…). Sarei lieto di sapere dove si trovino questi forzieri strapieni, così magari ne approfitto…

Libertà di parola: questo tema si collega al primo, ma vale la pena approfondirlo, perché il lettore N difende quanto accadde a suo tempo all’Università La Sapienza di Roma.

Anzitutto, mi sia concesso, caro N, Lei la dice grossa quando afferma che al Papa non è stato impedito di parlare, ma si è trattato di sua libera scelta. Alla stessa stregua, io scelgo liberamente di dare il mio portafoglio al rapinatore che, per convincermi, mi punta contro la pistola. Suvvia, siamo seri!

Piuttosto N fa un ragionamento che è molto pericoloso, perché, in buona sostanza, pretende di garantire la libertà di parola in base a quanto abbia da dire la controparte, e al modo in cui lo dica (con o senza contradditorio, eccetera). Non si può parlare di “occasione di dialogo”, purché il dialogo sia fatto quando e come si vuole. Certo, non viene tolta la libertà di parola. Viene solo sottoposta a previo controllo. Questa modalità ha un solo nome: censura.

Una brevssima domanda a J. K. : perché dice che siamo talebani? Se vuole ci scriva ancora, ma spiegandosi un tantino meglio

E, in chiusura, circa quanto scrive AB (ultimo estratto pubblicato sopra), mi sento solo di dire: può darsi davvero, caro/a amico/a, può davvero darsi…

Se ho scordato qualche argomento, fatemelo presente. Ognuno valuti da sé da dove provengano intolleranza, limitazioni alla libertà e simili altre piacevolezze.

E grazie a tutti per l’attenzione.


Vuoi scrivere un commento su questo articolo?Clicca qui

Vuoi tornare a RISCOSSA CRISTIANA – home?Clicca qui