IL BLOG DI RISCOSSA CRISTIANA

I GIROTONDI DELLA CHIACCHIERA - un lettore ci scrive

L'accusa di Galletti a Berlusconi ricade su Alcide De Gasperi


On. Gian Luca Galletti, UDC
"il silenzio è d'oro"
di Carmine Santaniello


 Cari Amici di Riscossa Cristiana,
                                                        pur non essendo indenne dalla monotonia in uscita dai televisori politicanti ho affrontato la puntata di Porta a porta in onda l’altra sera.
  L'intenzione era capire, dalle parole del dotto onorevole Galletti, le ragioni del partito di Pierferdinando Casini.
 Confesso di non saper giudicare le tesi dello specialista Galletti sullo stato della finanza italiana e sull'opportunità di introdurre nuove tasse. Forse il programma dell'esperto Galletti discende da pensieri alti e inarrivabili, mentre la mia allergia alle ulteriori gabelle ha origine da pensieri che non si alzano dalla misera terra. Pertanto sospendo il giudizio.
  Il folgorante argomento politico esposto dall'onorevole Galletti, invece, sono riuscito a comprenderlo perfino io: l'emersione di una dissidenza interna dimostra che  qualcosa non va, dunque che Berlusconi  è inadatto a governare.
   Ora Galletti milita in un partito che espone il simbolo della democrazia cristiana, dunque si può supporre e quasi pretendere ch'egli conosca le vicende di quel partito. E sappia che la dissidenza interna, dopo le elezioni del 1953, ha sfiduciato e costretto alle dimissioni Alcide De Gasperi.
    Se l'argomento che l'onorevole Galletti usa per squalificare Berlusconi fosse convincente si dovrebbe concludere - comicamente - che De Gasperi era uno statista inadatto a governare. E al seguito si dovrebbe riconoscere che il calunniato Giovanni Leone era un uomo indegno della carica di presidente della repubblica.
   La mia voce non arriverà mai all'altezza in cui Galletti concepisce i suoi pensieri. Agli amici che frequentano il nostro sito posso soltanto confidare il sospetto che i parolieri politicanti resistano vigorosamente alla tentazione di riflettere sulle affermazioni da gridare nel talk show. Luogo dove la rumorosa invidia nasconde lo striscio dell'umorismo oggettivo sotto i piedi della squallida noia.  

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Caro Santaniello,
                             Lei ha perfettamente ragione nel sottolineare il paradosso che viene fuori da certi (s)ragionamenti.

Io credo che il farneticare del Galletti dipenda anche da un altro fattore: l’insopprimibile nostalgia per quei tempi, (bei tempi, per alcuni), in cui un Governo si faceva e disfaceva nei corridoi di Montecitorio e ancor più nelle segreterie di partito. Anche Tambroni (per ricordare uno degli ultimi galantuomini) fu impallinato dai suoi stessi “amici” di Partito.
Berlusconi ha molti nemici in campo internazionale, e sappiamo bene quali. Ma restando in Italia, a parte i piccoli quaquaraqua come un Di Pietro, sono in molti a non perdonare a Berlusconi la popolarità di cui gode, il fatto che la gente voti per lui, e che lui stesso ha introdotto un modo di fare politica che, piaccia o non piaccia, sia un po’ pasticciato o meno, ha comunque reso gli italiani un po’ meno “sudditi” e un po’ più “cittadini”.
E questi inguaribili nostalgici dei Governi “cosa nostra” non hanno certo il coraggio di dire apertamente: “Ma ‘sta democrazia, che rottura di p… , qui il potere se lo prende chi viene designato dal popolo! E allora noi che ci stiamo a fare? Di questo passo rischiamo, per campare, di doverci mettere a lavorare…”

Un caro saluto, e grazie per averci scritto

Paolo Deotto



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