IL BLOG DI RISCOSSA CRISTIANA

RASSEGNA STAMPA - 2

    dall’Italia, dal Mondo           21 ottobre 2010

a cura di Rita Bettaglio


CREATI 24 CARDINALI

CITTA' DEL VATICANO - Nel Concistoro convocato per il 20 novembre prossimo, Benedetto XVI imporrà la "berretta" rossa a 24 nuovi cardinali, di cui 20 "elettori", con diritto di voto in un eventuale Conclave, e quattro ultra-ottantenni. Lo ha annunciato lo stesso Pontefice durante l'udienza generale in Piazza San Pietro.
Tra i nuovi cardinali 10 italiani, tra cui otto elettori. L'elenco dei venti nuovi cardinali elettori, quindi con diritto di voto in un eventuale Conclave, comprende Angelo Amato, prefetto delle Cause dei Santi, Fortunato Baldelli, penitenziere maggiore, l'americano Raymond Leo Burke, prefetto ella Segnatura Apostolica, Velasio De Paolis, presidente della Prefettura degli Affari economici, Francesco Monterisi, arciprete di San Paolo fuori le Mura, lo svizzero Kurt Koch, capo dicastero per l'Unità dei Cristiani, Gianfranco Ravasi, "ministro della cultura" della Santa Sede, Paolo Sardi, pro-patrono dell'Ordine di Malta, il guineano Robert Sarah, nuovo presidente di 'Cor Unum', Mauro Piacenza, nuovo prefetto per il Clero. Quindi l'egiziano Antonios Naguib, patriarca di Alessandria dei Copti, Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, il tedesco Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, il polacco Kazimierz Nycz, arcivescovo di Varsavia, l'altro americano Donald William Wuerl, arcivescovo di Washington, il congolese Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, lo zambiano Medardo Joseph Mazombwe, arcivescovo emerito di Lusaka, il singalese Albert Malcom Ranjith Patanbendige Don, arcivescovo di Colombo, l'ecuadoregno Raul Eduardo Vela Chiriboga, arcivescovo di Quito, il brasiliano Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida. I quattro neo-porporati con più di 80 anni di età, quindi non votanti, sono Elio Sgreccia, presidente emerito ella Pontificia Accademia per la Vita, lo spagnolo José Manuel Estepa Llaurens, ordinario militare emerito, il tedesco Walter Brandmueller, ex presidente del Pontificio Comitato pe le Scienze storiche, e Domenico Bartolucci, ex maestro direttore della Cappella Sistina. Dei nomi che erano stati fatti alla vigilia manca quello di Giuseppe Betori, attuale arcivescovo di Firenze ed ex segretario generale della Cei.
(Fonte: Ansa)


LA PIU' GRANDE STATUA DI GESU' AL MONDO

Varsavia, 18/10/2010 - Nella città di  Swiebodzin, Polonia occidentale, si sta costruendo la statua di Gesù più grande del mondo. Il primato fino ad ora apparteneva al Cristo del Corcovado, a Rio de Janeiro. La statua polacca è alta 33 metri e verrà posta su un piedistallo di 17 metri; è stata realizzata grazie a donazioni private e disegnata da  Sylwester Zawadzki, sacerdote locale.
L'inaugurazione è prevista per il 21 novembre prossimo venturo.
(Fonte: www.catholicculture.org)

L'ARCIVESCOVO DI NEW YORK DENUNCIA L'ANTICATTOLICESIMO DEL New York Times

New York, 20/10/2010 – Mons.  Timothy Dolan, arcivescovo di New York ha nuovamente criticato il  New York Times per “l'usuale modo in cui offende la sensibilità cattolica, cosa che non penserebbero neppure di fare- giustamente- nei confronti di Ebrei, Neri, Islamici o comunità omosessuali”. Nel suo blog “The gospel in the digital age”, il 19 ottobre, ha messo nero su bianco tutta la sua indignazione per due gravi episodi: la pubblicazione di una foto che “insultava” una suora e l'elogio di una mostra del gruppo francese Act Up in cui è esposto un poster che rappresenta il cardinal John O’Connor con la forma di un preservativo e lo descrive come “un sacco di m****” (scumbag).
ACT UP, ricorda l'arcivescovo, è il gruppo che invase la cattedrale di Saint Patrick per interrompere la preghiera, calpestò l'Eucaristia e insultò l'allora card. Ratzinger che era lì per una conferenza. Obiettivo del loro odio era il card. O'Connor che, comunque, trascorse molte serate assistendo i malati di AIDS quando tutti li abbandonavano e aprì reparti per loro al  Terence Cardinal Cooke Health Care Center e al St. Clare’s Hospital.


ULTRANAZIONALISTI E FANATICI RELIGIOSI GLI ASSASSINI DI MONS. PADOVESE

Città del Vaticano,16/10/2010 (AsiaNews) – L’assassinio di mons. Luigi Padovese, vescovo dell’Anatolia ucciso il 3 giugno scorso, è opera di “ultranazionalisti e di fanatici religiosi”. Lo ha affermato mons. Ruggero Franceschini, davanti all’assemblea del Sinodo sul Medio oriente.
Si tratta, ha detto, di “omicidio premeditato, dagli stessi poteri occulti che il povero Luigi aveva, pochi mesi prima, indicato come responsabili dell'assassinio di Don Andrea Santoro, del giornalista armeno Dink e dei quattro protestanti di Malatya; cioè un' oscura trama di complicità tra ultranazionalisti e fanatici religiosi, esperti in strategia della tensione”.
Mons. Franceschini, succeduto come vicario dell’Anatolia al vescovo ucciso, ha precisato di voler cancellare con queste affermazioni le “insopportabili calunnie fatte circolare dagli stessi organizzatori del delitto”.
Mons. Padovese è stato ucciso dal suo autista, Murat Altun, 26 anni, da tempo al servizio del prelato. Egli stesso ha cercato di farsi passare per persona con disturbi mentali e ha diffuso la voce che il motivo dell’uccisione era un rapporto omosessuale che egli intratteneva con il vescovo.
Secondo testimonianze dirette, raccolte da AsiaNews, subito dopo l’omicidio egli aveva gridato “Allah akbar! Ho ammazzato il grande satana!”.
A suo tempo, Vaticano e governo turco avevano mantenuto ferma l’ipotesi che l’uccisione era avvenuta per “motivi personali” escludendo la pista politica o religiosa.
In un’intervista ad AsiaNews (cfr.: 10/06/2010 Arcivescovo di Smirne: Sul martirio di mons. Padovese vogliamo la verità e non “pie bugie” ) mons. Franceschini aveva detto: “Di certo nel movente di questo assassinio, così ben studiato, c’è il desiderio di qualche settore della società turca che non vuole entrare a far parte dell’Europa, e non vuole nessuna novità”.
Nel suo intervento all’assemblea sinodale, il vescovo ha sottolineato l’urgenza per la Chiesa turca di avere più personale missionario, un nuovo vescovo per l’Anatolia e qualche aiuto economico.
La Chiesa di Anatolia – ha concluso - è a rischio di sopravvivenza, e questa è una situazione di cui vi faccio partecipi con un tono di gravità e urgenza. Voglio tuttavia rassicurare le Chiese vicine, in particolare quelle che soffrono persecuzione e vedono i propri fedeli trasformarsi in profughi, che come Conferenza episcopale turca saremo ancora disponibili all'accoglienza e all'aiuto fraterno, anche oltre le nostre possibilità”.

(Fonte: Asia News)

VESCOVO NORDIRLANDESE: LE SCUOLE CATTOLICHE NON SONO UNA FORMA DI APARTHEID 



Dublino, 19/10/2010 – Mons. Donal McKeown, vescovo ausiliare di Belfast, membro della Northern Ireland Commission for Catholic Education, rigetta totalmente le affermazioni del primo ministro Peter Robinson a proposito delle scuole cattoliche e sostiene che esse dovrebbero continuare a ricevere finanziamenti statali. Il signor Robinson, infatti, aveva definito le scuole cattoliche “una benigna forma di apartheid”.
Robinson, parlando ai propri sostenitori del Protestant Democratic Unionist Party, aveva dichiarato: “Non possiamo sperare di superare le nostre divisioni di comunità quando i nostri giovani vengono educati separatamente. Non mi oppongo al fatto che le chiese sostengano e finanzino scuole per chi sceglie di farne uso. Quello che contesto è che sia lo stato a finanziare queste scuole”. Commentando le parole del primo ministro, il portavoce per l'Istruzione del Catholic Social Democratic and Labor Party, Dominic Bradley, ha accusato Robinson di “settarismo allo stato puro”.
Donal Flanagan, direttore esecutivo del Council for Catholic Maintained Schools, ha fatto rilevare che è stato lo stato, e non la chiesa, a creare, nell'Irlanda del Nord, una società divisa. “Una grande percentuale di cattolici che erano stati discriminati si sono trasferiti in città come Newry o in zone di Belfast dove si sentivano sicuri. Non sono state le scuole a creare questo clima di apartheid, ma lo stato”, sottolinea Flanagan, e prosegue: “non c'è nessuna scuola cattolica in cui s'insegni a odiare”. 

(Fonte: Catholic News Service)


MAGGIORE RISCHIO TUMORE PER BAMBINI IN PROVETTA

La notizia non è delle più recenti perchè risale al 21 luglio 2010, ma vale la pena di riproporla.
Occorrerà prestare maggiore attenzione nei confronti dei bambini nati in provetta, perché a maggior rischio di contrarre tumori nell’età evolutiva. Lo affermano alcuni studiosi svedesi e lo fanno dalle pagine della prestigiosa rivista scientifica internazionale Pediatrics. Subito però chiariscono il dato emerso dalla loro ricerca, che deve solo stimolare un’attenzione al problema e non allarmare. Ecco cosa hanno scoperto e come: hanno preso in considerazione 26.692 bambini nati fra il 1982 ed il 2005 concepiti con tecniche di fecondazione medicalmente assistita. Hanno poi confrontato i medesimi con il Registro Tumori svedese per vedere quanti di questi bimbi si fossero ammalati entro i 19 anni.
Il risultato è stato di 53 casi contro i 38 dei bambini concepiti naturalmente: leucemie e tumori cerebrali i casi più diffusi. Si tratta di un dato statisticamente rilevante dal punto di vista del confronto, ma assolutamente non preoccupante rispetto ai valori assoluti dei numeri.

Altri rischi cui incorrono questi bambini sono stati già confermati ma sono minimi: l’1,3 per cento di questi bimbi vengono alla luce con delle malformazioni genetiche più o meno importanti, un dato superiore, anche se non di molto, alla media.

(Fonte:Corriere della Sera)


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