IL BLOG DI RISCOSSA CRISTIANA

DOMANDE AI BUONISTI IRRIDUCIBILI




Da F. T., lettore di Modena, abbiamo ricevuto la seguente lettera:



Caro direttore, agli ammiratori italiani del "virile" Maometto nulla si può seriamente obiettare. Nella curva del tifo islamico corrono incurabili nostalgie dei costumi selvaggi, precristiani e/o post-cristiani. A pensar male si può sospettare che corrano anche amori per la ferocia pagana e nostalgie in camicia bruna.

Ai buonisti sedicenti cattolici ed usi a porgere la guancia degli altri per proteggere la propria, invece, si è tentati di chiedere:

a. hanno presenti le espressioni d'insensata violenza scritte nel Corano?

b. hanno presente la persecuzione feroce dei cristiani che vivono nei paesi islamici? ne capiscono il significato?

c. hanno presente l'infondatezza della distinzione tra maomettani moderati e maomettani integralisti e ammesso che la distinzione sia reale, conoscono un metodo atto a riconoscere i maomettani "moderati" e a distinguerli dagli integralisti, in entrata nel nostro paese?

Se i buonisti hanno contemplato la dura e antipatica realtà, come fanno a non capire che il rispetto della falsa religione coincide con l'oblio dell'intransigente verità cristiana e con l'indifferenza alla tranquillità nell'ordine? Come fanno a non rendersi conto che la loro complicità con l'immigrazione islamica prepara scismi e sciagure in caduta libera sulle prossime generazioni?

Nessuno dubita della necessità (causata dalla folle corsa alla denatalità) di aprire i confini ai lavoratori stranieri. La crisi delle nascite ha trasformato i giovani italiani in signorini schizzinosi, renitenti ai lavori giudicati non eleganti e non gratificanti. Non possiamo non pagare le amare conseguenze dei nostri devastanti errori e non accogliere gli immigrati che si fanno carico dei lavori stupidamente disprezzati.

Il dubbio sorge quando a questa inderogabile necessità si vuole fare fronte alla luce di un incontrollato e festante ecumenismo. Il dubbio si rafforza quando si contempla l'inclinazione diffusa fra gli islamici a dedicarsi a lavori disutili, ad esempio al commercio dei c. d. tarocchi o allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Perché non indagare sulle radici ideologiche dalle quali dipende la mentalità degli immigrati? Perché non respingere gli aderenti a dottrine che insegnano la violenza? In Italia vige la legge Scelba, che dichiara illegittima la professione dell'ideologia fascista, ritenuta violenta e antidemocratica. Perché non si può estendere la logica della legge Scelba alla fede islamica? Perché lo vieta il codice stabilito dal salotto radical chic? Perché i poteri forti non vogliono? Prima di rispondere alle nostre ingenue domande chiediamo ai buonisti di rammentare la qualità dei poteri forti, i quali, oltre alla tolleranza indiscriminata, promuovono aborto, eutanasia, pederastia e droga libera.

Grazie della cortese ospitalità e cordiali saluti

F. T. (un lettore molto indiscreto)

LA RISPOSTA

di Paolo Deotto


Caro Amico,

La ringrazio perché Lei mette in evidenza un problema drammatico, di cui sembra che molti non si rendano più conto.

Vorrei soffermarmi anzitutto su quanto Lei scrive al punto “c”: hanno presente l'infondatezza della distinzione tra maomettani moderati e maomettani integralisti e, ammesso che la distinzione sia reale, conoscono un metodo atto a riconoscere i maomettani "moderati" e a distinguerli dagli integralisti, in entrata nel nostro paese?

Credo che si possa affermare che questo è il punto centrale del problema: islamici moderati ne esistono, certamente: sono quelli che abbandonano l’Islam. Tutto il resto è chiacchiera, perché il vero, buon islamico può comportarsi per anni e anni – ne abbiamo già avuto degli esempi – in modo assolutamente corretto, rispettare la legge, lavorare seriamente e poi trasformarsi in terrorista quando gli viene ordinato. È molto difficile che chi viene educato all’odio fin dalla più tenera infanzia riesca a liberarsi da questa tara. E poiché il suo dovere è imporre l’Islam con ogni mezzo, compresa la violenza, saprà come agire quando necessario.

Va detto, a onor del vero, che non sono pochi gli immigrati islamici, soprattutto i giovani, che vorrebbero liberarsi dal giogo di quella che più che una religione è un insieme di formalismi e di norme sovente contrarie anche al più elementare buon senso. Ma non è facile: chi non ricorda la terribile tragedia avvenuta lo scorso anno nel bresciano, quando un padre sciagurato islamico sgozzò la propria figlia, “colpevole” di essersi innamorata di un occidentale “infedele”? E questo è l’esempio estremo di una condizione femminile che è, di fatto, di schiavitù. Ma se chi tenta di liberarsi è invece un maschio, deve avere il coraggio di subire l’emarginazione dalla propria comunità, se non addirittura l’odio da parte dei propri genitori che sono, come tutti i membri della comunità, sotto il controllo severissimo dell’imam, custode della “ortodossia” musulmana.

Queste sono cose notorie a tutti, ma che non è “politicamente corretto” ricordare. Lei parla di “buonisti sedicenti cattolici”, e l’aggettivo mi sembra quanto mai azzeccato. Oppure li potremmo chiamare, più semplicemente, “buonisti secolarizzati”.

Dico questo perché questa Società è completamente impazzita, né si può definire altrimenti una Società che permette l’uccisione dei bimbi ancora custoditi nel seno materno, che esalta le perversioni (l’omosessualità è una perversione), che plaude a una “libertà” che è ormai divenuta sinonimo di capriccio, sicché abbiamo l’assurdo di una “libertà” che rende l’uomo schiavo dei propri peggiori istinti.

Questa Società di certo non può vedere il pericolo mortale rappresentato dall’Islam, perché è una Società già impegnata a suicidarsi. Questa Società è chiusa nella sua ottusa ricerca del piacere, senza sapere più cosa sia il piacere, e così non può che produrre mostri.

Il significato delle parole è stato stravolto: dialogo ed ecumenismo si sono trasformati, di fatto, in supina accettazione della prevaricazione altrui. Ma questo non può importare al buon cittadino, con la coscienza e la testa appannate, che si sentirà appagato quando avrà l’ultimo modello di I-Pod, e l’abbonamento a Sky.

Ma allora non c’è più speranza? No, la speranza c’è, ed è nella Chiesa Cattolica, nel Papa, e in quei cattolici che sapranno essere né ecumenisti, né dialoganti, né adulti, né, né, né, ma semplicemente “cattolici”.

Io credo che onestamente qui dobbiamo tutti batterci il petto, perché tutti noi cattolici da decenni siamo diventati sempre più tiepidi. Non parlo dei cosiddetti “cattolici adulti” o “buonisti”, epigoni di quella sublime idiozia che si chiamò “cattocomunismo”. Parlo dei cattolici che si sono scordati che l’annuncio del Vangelo è un dovere indicato da Cristo stesso, che si sono scordati che il dono più bello che possiamo fare a chi non sia cattolico è esattamente l’annuncio del Vangelo, per la salvezza della sua anima.

Senza arrivare alle folli idiozie di tanti ecumenisti da discount, abbiamo sempre più “delegato” ad altri la Testimonianza. In questi giorni si festeggia il centenario della nascita della Beata Madre Teresa di Calcutta. Ma quanti di noi sono disposti a dire un “sì” a Cristo così totale e incondizionato, come quello che pronunciò Madre Teresa?

Se ritroveremo la nostra Fede, la forza e la gioia di essere cristiani, ci ricorderemo di alcune elementari verità in materia di Islam. E la prima di esse è che l’Islam, negando la natura divina di Cristo (da loro considerato un semplice profeta) è a tutti gli effetti un movimento ereticale. E con un eretico posso fare un solo, vero, atto di carità, ossia dirgli: “Amico, sei sulla strada della dannazione. Chiunque vuole essere salvo deve anzitutto mantenersi nella fede cattolica”. Tutto il resto non è carità, è bassa convenienza politica, è giustificazione della propria pusillanimità. Questa io credo che sarà la vera “bomba”, ben più efficace della Legge Scelba, che non trovò mai applicazione neanche contro una dichiarata associazione per delinquere come il Partito Comunista.

Se noi ritroveremo la forza della vera Fede, che non imporremo mai agli altri con la violenza, potremo riavviare il cammino della civiltà. Di sicuro, da subito, dobbiamo avere la dignità, come uomini liberi, di respingere chi apertamente dichiara di volerci, con le buone o con le cattive, conquistare e convertire. Respingere vuole dire respingere. Dialogare con chi vuole passarci a fil di spada è semplicemente cretino, e di sicuro autolesionista.

Mi rendo conto che ho detto cose che saranno per molti scandalose. Bene, vorrà dire che ho detto cose vere.

In chiusura, mi permetto di consigliare alcune letture:

- per i cattolici tiepidi: Rileggiamoci il Simbolo di Sant’Atanasio: http://www.unavox.it/Strumenti/Preghiere/Quicumque_vult.htm

- per le anime belle che aspirano al dialogo con l’Islam “moderato”, ecco l’indirizzo di un Sito che si dichiara moderato e aperto al dialogo: www.radioislam.net . E’ una cosa in gamba, che si può leggere in ben 22 lingue, italiano compreso. Deve quindi avere alle spalle organizzazione e fondi notevoli (sapete cosa costa un traduttore?). Non voglio rovinarvi la sorpresa, vedrete che già nella home page troverete cose interessanti circa la “volontà di dialogo” musulmana.

- nello stesso sito comunque, se siete desiderosi di “sane” letture, potete leggere il Testamento di Hitler, con la versione in italiano: http://www.radioislam.net/historia/hitler/testam/ita/testa.htm

- Se invece volete leggere il Mein Kampf, che è notoriamente un libro che inneggia al dialogo e alla tolleranza, potete trovare sia la versione in francese: http://www.radioislam.net/historia/hitler/mkampf/fra/index.htm , sia quella in inglese: http://www.radioislam.net/historia/hitler/mkampf/eng/index.htm

Che scelte singolari, per dei “moderati”


Vuoi scrivere un commento su questo articolo?Clicca qui

Vuoi tornare a RISCOSSA CRISTIANA – home?Clicca qui