IL BLOG DI RISCOSSA CRISTIANA

ESISTE UN LIMITE (O ALMENO, DOVREBBE ESISTERE) ALLA SPUDORATEZZA, ANCHE PER FAMIGLIA CRISTIANA



di Paolo Deotto


Tra la tanta sotto-stampa di sinistra e giornaletti vari che riempiono le edicole, in genere si nota una sconsolante uniformità, soprattutto laddove tutti lamentano questo orribile monopolio della comunicazione esercitato dal bieco Cavaliere, senza soffermarsi sul fatto che è assai strano che, in una Nazione oppressa dalla censura berlusconiana sia possibile lamentarsi di continuo della censura berlusconiana. Mistero.

Un altro refrain comune della stampa conformista è il fatto che il bieco Cavaliere è un dittatore, è insomma, ohibò, un Capo del Governo che pretende di governare e poi fa anche di peggio, cioè dice che la legittimazione di quel suo potere deriva dal voto popolare. Scandalo e abominio: il popolo è bue per definizione, e le schiere democratiche, al canto di “Bella ciao”, vogliono esercitare il potere in pace, con le loro porcheriole di corridoio. Fini docet.

Di tutta questa spazzatura non varrebbe davvero la pena occuparsi, se uno dei pezzi migliori (si fa per dire) non arrivasse ancora una volta dal settimanale del PD, Famiglia Cristiana, per la penna dell’ineffabile Beppe Del Colle. Ne parliamo solo per un motivo: Famiglia Cristiana è a tutti gli effetti un settimanale che persegue una chiara linea politica di appoggio alla sinistra, ossia di quella parte che (giova ricordarlo) ha sostenuto e sostiene una politica ricca di contenuti assolutamente contrari alla legge naturale e alla morale cattolica. Famiglia Cristiana è liberissima di farlo, ma finché farà, con la distribuzione nelle Parrocchie, quello che si chiama “abuso di posizione dominante” noi protesteremo finché avremo fiato.

Anche questa settimana Famiglia Cristiana, nella convinzione che il popolo italiano soffrirebbe troppo ad attendere la normale scadenza del mercoledì, mette in Rete in anticipo il suo editoriale. E va riconosciuta a Beppe Del Colle una capacità di stravolgere la realtà, più unica che rara.

In calce Vi alleghiamo il testo completo dell’editoriale, così Vi risparmiamo anche il rischio di comprare Famiglia Cristiana.

E passiamo a fare due ragionamenti.

Del Colle si duole perché il bieco Cavaliere ha parlato di andare al voto senza inutili formalismi. Ma come, la legalità viene innanzi tutto! Forse Beppe Del Colle non ricorda bene la differenza tra giustizia e legalità. Berlusconi ha detto una cosa sacrosanta, perché quello che si sta cercando di fare è esattamente fregare il popolo, che ha già espresso due ani fa le sue preferenze politiche, e fregarlo appigliandosi a formalismi degni del giocatore delle tre tavolette. Non importa che in Italia si stia consumando un tentativo di colpo di Stato, no, importa che si salvino le forme, e quindi Berlusconi avrebbe dovuto dire che “lo scioglimento delle Camere spetta al Presidente della Repubblica”, eccetera. Questo lo sappiamo tutti, ma sappiamo altrettanto bene che se il comunista Napolitano rifiutasse, in caso di dissolvimento della maggioranza a seguito del tradimento di Fini, di sciogliere le Camere, farebbe il primo passo per attuare il colpo di Stato. Il secondo passo sarebbe quello di nominare un nuovo Presidente del Consiglio che, secondo una lettura puramente formale della Costituzione, potrebbe essere anche l’ortolano da cui Napolitano va a fare la spesa. L’ortolano otterrebbe la fiducia di tutta il guazzabuglio unito solo dal delirio antiberlusconiano, e si formerebbe un bel Governo solo per gestire le elezioni. Poi, per le elezioni stesse, si potrebbe adottare il modulo già tentato con le amministrative dello scorso marzo in Lombardia e in Lazio, ossia eliminare dalla competizione i probabili vincitori. Il metodo si potrebbe applicare meglio, facendo tesoro dell’esperienza precedente, per nostra fortuna fallita.

Famiglia Cristiana è tanto affezionata alle forme e alla legalità. Dove erano questi “cattolici adulti” quando noi, cattolici retrivi, sanfedisti, reazionari, ci battevamo per salvare la vita di Eluana Englaro, ammazzata barbaramente da un padre folle con il rispetto delle forme e della legalità? E quando il Governo del bieco Cavaliere tentò, meglio tardi che mai, di salvare quella povera donna con un decreto legge, dove erano i nostri cattolici adulti e progressisti? Erano, come la loro leader, la fascinosa Rosi Bindi, a plaudire il comunista Napolitano che aveva “difeso la costituzione” bloccando il decreto legge? Dov’erano i cattolici progressisti quando nello scorso mese di marzo si cercò di privare del diritto di voto milioni di elettori tra Lombardia e Lazio? Erano tra gli squinternati che gridavano all’attentato alla Costituzione perché il Governo aveva emanato un decreto legge per garantire a tutti l’esercizio del voto, ossia aveva privilegiato la sostanza sulla forma?

Se a Famiglia Cristiana avessero quel milligrammo di cultura e intelligenza che dovrebbe avere un bimbo di terza elementare con marcati problemi di apprendimento, capirebbero che la frase “la sovranità appartiene al popolo” attiene alla sostanza della sovranità stessa, mentre la successiva frase “che la esercita nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione”, attiene alle modalità di esercizio, e quindi è sussidiaria alla prima. In altre parole, l’essenziale è che venga tutelata la sovranità popolare, e se le forme dovessero essere tali da impedirla o limitarla, non v’è dubbio che non avrebbero validità.

In un altro passo invece il grande Beppe Del Colle supera sé stesso, perché si duole del fatto che la discesa in campo di Berlusconi ha avuto l’effetto di “spaccare” il voto cattolico. Mentre penso che per l’eccezionale scoperta verrà insignito del Premio Nobel (se l’hanno vinto Dario Fo e Barak Obama, perché negarlo a lui?), fa tenerezza vedere che il valoroso editorialista è incapace di chiedersi perché sia accaduta questa spaccatura, se non esisteva magari già da prima qualche divisione nel mondo cattolico, e perché. No, è cattivo il Cavaliere, era così più bello prima, con la DC ridotta a un mercato dove tutto aveva un prezzo, compreso la morale cattolica.

Insomma, siamo alla fiera delle falsità, ma questo è normale nel nostro squinternato Paese. Una sola cosa vogliamo ribadire: LA DIREZIONE DI FAMIGLIA CRISTIANA, GIORNALE DI PARTITO, ABBIA L’ONESTA’ DI CESSARE LA VENDITA ATTRAVERSO LE PARROCCHIE.

e. dulcis in fundo, ripetiamo un’altra cosa: gli amici di Famiglia Cristiana siano meno autolesionisti. Smettano di parlare di “metodo Boffo”, per due ottimi motivi:

- anzitutto perché non è stato Berlusconi a spingere Boffo alle dimissioni (dimissioni accettate subito, avete notato?)

- e poi perché sanno, quanto e meglio di noi, che su certe faccende è meglio stendere un pietoso velo. E sanno il perché. Chi ha orecchie, intenda

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Ed ecco, per la Vostra delizia, l’Editoriale di Famiglia Cristiana:

La Costituzione dimezzata

Il Cavaliere è sempre più insofferente delle "forme" e dei "limiti" previsti dalla Costituzione. Ecco l'Editoriale di "Famiglia Cristiana" n.35, in edicola dal 25 agosto.

24/08/2010

Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate – qualora il piano dei “cinque punti” non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento – non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai “formalismi costituzionali”. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla “sovranità popolare” che finora lo ha votato.

La Costituzione in realtà dice: «La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro “formalismo”. Quanti italiani avranno saputo di queste parole? Fra quelli che le hanno apprese, quanti le avranno approvate, quanti le avranno criticate, a quanti non sono importate nulla, alle prese come sono con ben altri problemi? Forse una risposta verrà dalle prossime elezioni, se si faranno presto e comunque, come sostiene Umberto Bossi (con la Lega che spera di conseguire il primato nel Nord e, di conseguenza, il solo potere concreto che conta oggi in Italia). Ma più probabilmente non lo sapremo mai. La situazione politica italiana è assolutamente unica in tutte le attuali democrazie, in Paesi dove – almeno da Machiavelli in poi – la questione del potere, attraverso cento passaggi teorici e pratici, è stata trattata in modo che si arrivasse a sistemi bilanciati, in cui nessun potere può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole, avendo per di più in mano la grande maggioranza dei mezzi di comunicazione.

Uno dei temi trattati in queste settimane dagli opinionisti è che cosa ci si aspetta dal mondo cattolico, invitato da Gian Enrico Rusconi su
La Stampa a fare autocritica. Su che cosa, in particolare? La discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico (o, per meglio dire, il voto democristiano). Quale delle due metà deve fare “autocritica”: quella che ha scelto il Cavaliere, o quella che si è divisa fra il Centro e la Sinistra, piena di magoni sui temi “non negoziabili” sui quali la Chiesa insiste in questi anni? A proposito. Ivan Illich, famoso sacerdote, teologo e sociologo critico della modernità, distingueva fra la vie substantive (cioè quella che riassume il concetto di “vita” mettendo insieme, come è giusto, e come risponde all’etica cristiana, tutti i momenti di un’esistenza umana, dalla fase embrionale a quella della morte naturale) e ogni altro aspetto della vita personale o comunitaria, a cui un sistema sociale e politico deve provvedere.

Il berlusconismo sembra averne fatto una regola: se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all’embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni:
il “metodo Boffo” (chi dissente va distrutto) è fatto apposta.

Beppe Del Colle

http://www.famigliacristiana.it/Informazione/News/articolo/berlusconi-un-uomo-solo-al-comando.aspx


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