IL BLOG DI RISCOSSA CRISTIANA

PERCHE’ TANTI OMICIDI IN FAMIGLIA ?




di Patrizia Stella

fonte: sito dell'Autore

seconda e ultima parte – per leggere la prima parte clicca qui

 

La crisi della donna 

 

La situazione attuale della crisi della famiglia è essenzialmente imputabile ad una cultura maschilista che è riuscita a rovinare la donna proprio attraverso la donna, grazie a una campagna ideologica che ha presentato un modello femminile completamente falso e ipocrita, al quale hanno stupidamente abboccato i cosiddetti “Movimenti femministi”. Un femminismo arrabbiato e volgare che, nel calpestare i valori fondanti della femminilità che hanno sempre visto la donna protagonista nella famiglia come madre, sposa e come fulcro del vero amore anche quando è sacrificio, l’hanno invece lanciata a scimmiottare l’uomo rivendicando una sorta di parità-capestro e di libertà sessuale che l’ha abbruttita e resa ancor più oggetto di voglie malsane. 
A rincarare la dose, una valanga di martellanti fictions televisive dove la famiglia viene presentata come impedimento alla propria realizzazione professionale, e il marito come palla al piede di cui sbarazzarsi dopo averlo “utilizzato” per provare un po’ di piacere e l’emozione di una o al massimo due maternità.
 
Questo lavaggio mediatico del cervello è riuscito infatti a partorire un modello di donna che, intorno ai 40 anni, cioè dopo aver realizzato una buona unità familiare, con marito figli e lavoro, ad un certo punto entra in crisi, la crisi dell’età, dicono, quando invece è solo crisi di stupidità. Infatti anziché gioire della sua famiglia e difenderla, la donna si lascia traviare da mode perverse e comincia a pensare al divorzio come unica soluzione alla sua insoddisfazione interiore e al suo riemergente desiderio di vana libertà.
 
E di motivi o pretesti per chiedere la separazione ne sa trovare a iosa, sempre accolti da società che da anni ha decretato la distruzione della famiglia come conquista civile: diversità di carattere, difficoltà di rapporto sessuale, assenza del marito in famiglia perché oberato dal lavoro, piccole manie o gelosie o puntigli portati all’esasperazione ecc. Se poi capita che il marito lasci scappare qualche ceffone alla moglie che da tempo lo provoca per indurlo alla separazione, tornando a casa tardi la sera, volendo i letti separati, rifiutando di preparare il pranzo e istigando i bambini contro di lui, salvati cielo! La sentenza di separazione è immediata, con il disonorevole motivo della “violenza familiare”, sentenza che nuoce moltissimo anche all’immagine professionale del marito e all’efficacia del suo lavoro che rischia il tracollo. Se poi i coniugi si lasciano travolgere da queste difficoltà, covando tutto dentro, senza neppure chiedere aiuto a Dio nella preghiera e consiglio a chi li può aiutare, la situazione può facilmente degenerare in tragedia.
 
Infatti, mentre da una parte il marito entra in una crisi esistenziale e depressiva terribile, in quanto all’improvviso si vede privato di tutto: moglie, figli, il più delle volte anche la casa con notevole decurtazione del suo stipendio, dall’altro lato la moglie comincia a fare i suoi conti e vede che, tutto sommato, se ha già un discreto lavoro professionale, chiedendo la separazione, non ci rimette affatto, anzi, con la legge sul divorzio, spesso ci guadagna! Per giunta crede di essere tornata la ragazzina libera di un tempo, pronta a “rifarsi una nuova vita”, come si usa dire, e non si rende conto invece che quella scelta superficiale e irresponsabile sarà la causa della sua infelicità e di molta sofferenza e squilibrio anche per i suoi figli, e che l’eventuale secondo o terzo compagno le presenterà difetti ben peggiori di quelli di suo marito, ma a quel punto … lei è costretta a fingersi felice e contenta.
 

E le responsabilità del marito?
 

Non sono certo migliori quei mariti che, spesso perché invaghiti di un’altra donna, abbandonano la famiglia, ma i casi sono molto più rari (si parla di un 15-20%) per il fatto che gli uomini, pur credendosi più forti, in realtà sono assai più deboli della donna, più insicuri, più bisognosi di una compagna al loro fianco per tirare avanti, ed è proprio per questo che la donna, avendo ricevuto di più in natura, deve anche dare di più, soprattutto in pazienza, in comprensione, nell’amore, nel perdono, nel tentare di ricucire i rapporti lacerati prima di spezzarli del tutto ecc.. sapendo che tutto questo tornerà sempre e sicuramente anche a vantaggio suo e di tutta la sua famiglia, figli in testa.
 
Il ruolo di moglie e di madre è già una “Signora Professione!” unica ed esclusiva perché Dio stesso ha insignito la donna di un grande privilegio chiamandola a partecipare alla “creazione dell’uomo” attraverso il suo corpo, all’interno di una famiglia secondo l’ordine naturale, indissolubile, e non in qualunque altro contesto stravagante. Dirigere una piccola azienda quale è la propria famiglia è già la pienezza della propria carriera e realizzazione perché la famiglia non è stata inventata da un illustre scienziato o politico o Vescovo, ma da Dio stesso sin dalla creazione dell’uomo, in un unico modello, che è l’unione di un solo uomo con una sola donna! “Maschio e femmina li creò” (Genesi) “Pertanto l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola…” (Mt. 19,4)
 
Non si abbandona superficialmente un lavoro che rappresenta una fonte di guadagno e di tranquillità economica per dei malintesi o delle difficoltà, perché tornerebbe a proprio svantaggio e assai difficilmente si troverebbe altrove una situazione professionale “idilliaca” priva di difficoltà. E allora perché distruggere la famiglia, fonte del vero amore, roccaforte della nostra sicurezza, e pilastro della società, per dei motivi futili o per lo meno risolvibili con un po’ di buona volontà, come nella maggioranza dei casi?
 
Ma il più delle volte è la donna che non vuole ragionare, non vuole cedere, si sente forte e sicura perché sa che può contare su due vantaggi rispetto all’uomo:
 
1) sulla consapevolezza della propria “superiorità” psicologica e umana, che le permette di cavarsela anche da sola nella vita, con o senza compagno, con o senza figli.
 
2) sulla “complicità” della legge che favorisce la donna nel suo desiderio di distruzione della famiglia. Questo ci permette di capire perché certi uomini, disgustati dal modello femminile, cerchino talvolta consolazione con persone dello stesso sesso.
 

Chi soffia sotto tutto questo?
 

Questo tentativo di distruzione dell’unico modello imperituro che esiste da quando esiste l’uomo sulla terra, perché voluto da Dio stesso, cioè l’istituto della famiglia secondo natura, unito alla esistenza degli unici due sessi, maschile e femminile, è voluto e imposto da forze occulte massoniche che mirano alla distruzione della famiglia naturale per proporre altri modelli, veri surrogati allucinanti e perversi le cui conseguenze potrebbero essere spaventose per tutta l’umanità. Infatti queste menti occulte vanno ben oltre il modello omosessuale in quanto propongono la negazione dei due sessi maschile e femminile con i loro ruoli specifici e complementari, per inventarsi il cosiddetto “gender” cioè la facoltà di scegliere il proprio sesso e il proprio partner, o più partners, dentro una vasta gamma di possibilità, scelta che può essere cambiabile a piacere e che potrebbe, col tempo, abbracciare anche i bambini e i diritti delle bestie, in una visione brutale e perversa della vita degna solo del peggiore degli inferni. E chi osa obiettare contro queste novità viene tacciato di “omofobia” e rischia la galera, alla faccia della libertà che questi dichiarano di voler difendere.
 
Sono anni che stanno facendo il solito lavaggio del cervello attraverso conferenze, lezioni, interviste ecc. due personaggi incensati dai media: il prof. Umberto Veronesi in Italia e il prof. Peter Singer in America, i quali, senza fornire alcuna prova, vanno sparando tesi assurde e anti scientifiche su una presunta “nuova evoluzione dei sessi”, teorie mirate a distruggere la grande dignità dell’uomo sulla terra e la sua trascendenza dopo la morte. E la gente “beve” tranquilla senza capire che si sta avvelenando.
 

Come sanare questa piaga sociale ormai quasi incancrenita?
 

E’ ora di svegliarsi dal sonno per arrestare questa ondata di brutalità che sta avanzando come uno tsunami contro di noi e i nostri figli, e che vede scatenarsi una lotta terribile fra il potere della luce e quello delle tenebre. Si dovrebbe cominciare col sanare l’uomo da dentro, è il suo cuore che deve tornare a pulsare di sentimenti veri, quel cuore umano divenuto così freddo e calcolatore che non sa più amare, perché non sa più pregare, né convertirsi, né commuoversi, né fare sacrifici per amore, ma solo per interesse. Ma non abbiamo più tempo per farlo perché due calamità terribili si stanno scatenando contro di noi: il crollo dei nostri valori cristiani da una parte… che apre una insidiosa breccia all’avanzata Islamica dall’altra.
 
E’ solo con l’aiuto di Gesù Cristo, vero Figlio di Dio e nostro Salvatore che troveremo la forza di affrontare un disastro di tale portata. Solo attraverso l’arma potente della preghiera, corazza indistruttibile contro le insidie del diavolo, potremo sperare di essere salvati, in questa vita o comunque nella Vita Eterna, che alla fine, è quella che conta di più perché dura per tutta l’eternità!
 
Ma non basta ricorrere a una preghiera vaga, generica, ecumenica che non si sa quale divinità chiami in causa, bensì è necessaria la preghiera cristiana-cattolica, l’unica ad avere efficacia perché fondata anzitutto su Gesù Cristo e sulla forza dei Sacramenti, in particolare
la Confessione e l’Eucaristia, cioè la Santa Messa, avendo già molti di noi ricevuto Battesimo e Cresima. Poi l’altra arma potente per il cattolico è il Santo Rosario, da recitare in onore di Santa Maria, Regina delle Vittorie, l’uso dell’acqua benedetta con cui fare dei frequenti segni di Croce su di noi e sui nostri figli, e l’invocazione al nostro Angelo Custode. “Coraggio! Io ho vinto il mondo” ci assicura Gesù nel Vangelo ed è in forza di questa Sua Parola di Vita e di Salvezza che noi combatteremo la nostra battaglia con coraggio e con fiducia. 

patrizia.stella@alice.it

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